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Pubblicato il
29 giu 2012
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Milano: una fashion week maschile in tono un po' sommesso

Pubblicato il
29 giu 2012

Ad eccezione di qualche grande nome della moda, le 76 collezioni (41 delle quali hanno sfilato sulle passerelle) di prêt-à-porter maschile per la primavera-estate 2013 presentate a Milano dal 23 al 26 giugno, non hanno certo mobilitato folte schiere di appassionati. In molti show il parterre era addirittura sguarnito. La Camera della Moda ostenta (naturalmente) soddisfazione nel suo comunicato di chiusura, ma è evidente che la presenza di buyer a Milano è stata piuttosto limitata, soprattutto per quanto riguarda i dettaglianti italiani. “C'è stata una grande selezione tra i buyer provenienti dall'Italia, che si sono dimezzati. Ma non fra quelli stranieri. Nell'insieme, c'è stata comunque un'atmosfera positiva. Abbiamo constatato fra le collezioni proposte una voglia di positività”, dice Maurizio Purificato, della boutique milanese Antonia Uomo.


Neil Barrett primavera-estate 2013 (Foto: PixelFormula)


Beppe Angiolini, il Presidente della Camera Italiana dei Buyer, non è dello stesso avviso. “I principali buyer italiani erano presenti”, afferma, pur riconoscendo le difficoltà del momento. “E' un periodo particolare. Non dico che l'atmosfera sia tesa, ma i dettaglianti sono ben coscienti che ci sono meno persone che entrano nei loro negozi. C'è meno interesse per la moda e questo è preoccupante. Le aziende di moda, tuttavia, hanno fatto degli sforzi di investimento e il livello è all'altezza delle stagioni scorse”.

Per alcuni negozianti italiani di provincia, l’impatto è stato particolarmente duro, come testimonia Federico Cilli, titolare della boutique Felù (uomo e donna) di Pescara: “Le vendite di questa stagione estiva sono state un disastro. C'è grande paura e grande sofferenza”, fa notare. “Siamo venuti a Milano per vederci più chiaro e captare un qualche segnale di ripresa, ma non c'è stato nulla di concreto. Tutto è confuso. Alle sfilate, i tre quarti dei presenti erano giornalisti; quanto ai saloni, siamo andati al White l'ultimo giorno, lunedì, e non c'era nessuno”.

I buyer stranieri manifestavano invece un grande entusiasmo, come Ichiro Matsui, dei grandi magazzini giapponesi Daimaru Matsuzakaya. “Io trovo che le collezioni milanesi siano molto più creative di prima. Mi è piaciuto in particolare lo show di Prada e quello di Versace”. “I clienti della moda uomo rimangono molto focalizzati sui grandi nomi del mondo fashion. Non amano molto le novità. E comprano soprattutto calzature”, nota Alejandro Gutiérrez, buyer per la boutique spagnola Elite, che si trova a Puerto Banus, vicino Marbella. Quest'ultimo, che cerca di conquistare la ricca clientela internazionale, non si lamenta affatto. E' intervenuto alle sfilate di Milano per farsi un'idea “del total look e dell'immagine delle griffe”, ed è andato anche al salone White alla ricerca di novità. Sarà sicuramente a Parigi dove, secondo lui, “i marchi si prendono molti più rischi nella moda uomo”.

Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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