Milano: sette brand che hanno fatto progredire il linguaggio della moda maschile
Si è fatto un gran parlare a Milano della Sprezzatura, quell’atteggiamento di nonchalance volto a rilassarsi e sentirsi a proprio agio, in particolare da Brioni e Bottega Veneta. Un suggerimento che la città e la sua moda hanno bisogno di veicolare maggiormente, per invogliare la nuova generazione dei millennials ad essere dei consumatori.

La Sprezzatura è stato il leitmotiv di due giovani designer emergenti e anche di due delle etichette più storiche che hanno sfilato in questa sessione: il marchio sartoriale premium napoletano Kiton e la più allegra fonte di maglieria della Penisola, Missoni. Ecco a voi sette marchi che in questa stagione hanno fatto progredire il linguaggio della moda maschile.
Bottega Veneta
È da ammirare il modo in cui il nuovo designer di origine britannica di Bottega Veneta, Daniel Lee, ha saputo collegare abbigliamento maschile e femminile – usando tessuti simili, soprattutto pellami di seconda mano, decostruendo la sartoria e giocando coraggiosamente con il materiale che è la firma della casa, la pelle intrecciata. Bottega Veneta ha anche mostrato alcune splendide cinture di cuoio chiuse da fibbie a ferro di cavallo; tutte sicure bestseller.
I risultati sono stati tutti ammirevoli, anche se, come la collezione femminile che ha presentato il mese scorso, un po’ banali. Da apprezzare i leggeri spolverini di cashmere; da morirci dietro i cappotti di pelle, di un colore che può essere descritto solamente come un ‘giallo gilet gialli’; da elogiare anche i maglioni e i cardigan dai tagli decisi.
Lee ha più volte descritto la sua collezione Pre-Fall d'esordio nella moda donna come un “sorbetto” o un qualcosa che “pulisce il palato”, che a nostro avviso rappresentano descrizioni accurate anche del suo abbigliamento maschile.
Ma per il suo vero test dovremo aspettare fino a febbraio, quando farà sfilare per la prima volta una collezione completa su una passerella milanese. Quello sarà il suo battesimo del fuoco.

Brioni
La Sprezzatura era visibile anche da Brioni, dove un nuovo stilista, Norbert Stumpfl, ha presentato le sue idee nel nuovo showroom della casa di moda. Ironia della sorte, si tratta di un magnifico spazio (all'ultimo piano di un edificio della centralissima Piazza San Babila) che è l’appartamento una voltà di proprietà di Patrizia Gucci. Sì, è proprio colei che pagò un killer per uccidere il marito Maurizio Gucci. E sì, non è esattamente un fatto che aiuti la nonchalance.
Una nuova voce, quindi, da Brioni, dove la migliore interpretazione che Stumpfl ha dato della Sprezzatura è stata meglio rappresentata dai tanti notevoli outfit in astrakan. Stumpfl ha usato una combinazione di maglie di pelliccia e cashmere per immaginare alcuni blazer e redingote super disinvolti. Il suo leitmotiv è stato un gallone militare bianco e nero visto in fodere interne di gran classe e persino una sciarpa di visone. Norbert ha anche prodotto un paio di slip on di visone. Ora, se questa non è Sprezzatura, cosa lo è?
Bed J.W. Ford
Bed J.W. Ford è la firma del talento autodidatta Shinpei Yamagishi, che ha chiamato il marchio come il quartiere di Brooklyn molto cool, e ci ha infilato un J.W. in modo che suonasse ancora più cool.

Yamagishi ha debuttato a Tokyo nel 2016, poi a livello internazionale come designer ospite di Pitti Uomo 94 lo scorso anno. Ha anche collaborato con Adidas Originals ed è apparso nella stagione di Amazon Fashion nella capitale del Giappone.
“Ho sempre amato la moda e sono affascinato dall'idea di fare vestiti. Ma non potevo permettermi di frequentare una scuola di moda, così dopo la scuola ho fatto uno stage nel 2007 prima di decidere di lanciare il mio brand. Questi abiti parlano di un giovane che si veste in modo molto sofisticato”, ha spiegato.
Di un autodidatta Yamagishi ha tutte le virtù e pochi dei difetti. Ha un grande senso del pathos e l’occhio per ciò che può piacere molto ad un giovane uomo. È un sarto maledettamente bravo – i suoi due completi neri, fatti con pantaloni svasati e arrotolati e le giacche tagliate in modo netto con colletti bordati di velluto erano entrambi impeccabili. Mentre i suoi lunghi parka con cappuccio, i trench di lana spessa e i soprabiti da Blade Runner (tutti rifiniti con una grande fodera interna a stampa tela di ragno) avevano un grande mordente. Yamagishi realizza vestiti per rockstar che anche uomini normali sicuri di sé possono indossare. In poche parole, Bed J.W. Ford potrà anche chiamarsi come un quartiere di New York, ma costituisce una grande aggiunta a Milano Moda Uomo.
Missoni
Il montgomery è tornato di moda, ma mai come da Missoni. O meglio, la versione di Angela Missoni: un esemplare color giallo pallido e cappuccino in pregiata lana morbida lavorata con il pesante tessuto a coste gros grain. Indossato molto bene dal suo bel nipote Giacomo.
Ma Angela ha impressionato soprattutto quando ha svoltato verso il bespoke in questa stagione, evitando deliberatamente di adottare alcune delle tendenze hippie più eleganti delle collezioni recenti. Il risultato è stato una meravigliosa serie di abiti – in particolare le redingote spigate doppio petto di cashmere decostruite e morbide come cuscini; le straordinarie e vellutate giacche con tartan scozzesi in foschi rossi e arancioni autunnali e gli attraenti, ‘cremosi’ eppure robusti V-Necks in colori da magliette del college bruciati. Lusso con un'aria languida e opulenta.
E un esempio di come questa designer abbia saputo ritrovare energia da quando la famiglia ha venduto una quota aziendale del 41% lo scorso anno al gruppo italiano di private equity FSI. Il prossimo passo sarà l'apertura in autunno di un nuovo importante flagship su Madison Avenue vicino a Barneys. Aumenta lo slancio da Missoni.
County of Milan
Nessun gruppo sta generando più entusiasmo e clamore in Italia di New Guards Group (NGG), l'entità aziendale che include Off White, Heron Preston e County of Milan. In parte perché hanno goduto di una crescita esplosiva, ma anche perché la maggior parte dei suoi creativi ha iniziato l’attività come dj.

Il volto più amichevole è Marcelo Burlon, che ha presentato l’ultima collezione del suo brand County of Milan in una gigantesca vecchia fabbrica sabato sera. Ritmata da una colonna sonora di musica dark industriale, la sfilata è risultata essere un nobile richiamo alla capacità della moda di esprimere valutazioni positive sull'intolleranza.
La grande novità del brand ha principalmente riguardato lo stile, perché Burlon ha posto il suo sguardo sullo stile zingaro moderno, o più correttamente sulla moda contemporanea indossata dagli odierni immigrati Rom dell'Europa dell'Est. Combinazioni impensabili di tessuti con stampe animalier, camouflage, immagini tecnologiche e durezza di strada. Un invito alla tolleranza molto moralista con alcuni grandi abiti da club.
Kiton
Difficile trovare in Italia un marchio maschile più di classe di Kiton, un’azienda familiare con la nuova generazione già in bella evidenza.

In uno showroom completamente arredato in Via Pontaccio, Kiton ha presentato una stanza della vigogna, con le giacche decostruite che avevano la mano più morbida e più generosa che si possa immaginare. Nella porta accanto, hanno lasciato liberare il potenziale della label KNT a due dei più giovani, intelligenti e accorti membri della famiglia, Mariano e Walter De Matteis. Linea di sportswear urbano con un tocco smart – dai maglioni con cappuccio e zip in misto lana e morbido cashmere ai cardigan con cappuccio street-chic.
Miaoran
Un nuovo entusiasmante talento che sfila a Milano è il cinese Miaoran, che ha messo in scena il suo quinto show in Italia. Il suo debutto fu nel quartier generale di Giorgio Armani.

“Volevo esprimere come vedo Milano con i miei occhi. Una città speciale, grigia ma elegante, sempre un po' sporca e molto fredda. Ma al suo interno è come un giardino, fatto di eleganza e fiori”, ha spiegato lo stilista.
Il risultato: un incontro tra uniformi maoiste rivisitate e Milano; giacche kaki da esercito cinese e caban con grandi colletti da rockstar italiana hipster.
Miaoran ha cominciato un decennio fa, quando è arrivato a Milano per studiare alla scuola di moda NABA, dove ora insegna ed è un modellista esperto. Lo si vedeva chiaramente nei suoi vestiti tagliati con abilità, che collegavano insieme queste due culture. Sebbene in questa sfilata co-ed i suoi migliori outfit siano stati riservati alle donne, in particolare alcuni ottimi abiti da sera in pelle cerata e un fantastico cappottino per una ragazza che non ha paura di indossare vestiti impegnativi.
“Alla fine sono uno straniero, e questo ne è il risultato”, ha sorriso il 32enne designer.
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