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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 set 2017
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Milano punta su una Fashion Week ringiovanita, più internazionale ed ecologica

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 set 2017

Dopo New York e Londra, è il turno di Milano. La Settimana della Moda dedicata alle collezioni Donna per la primavera-estate 2018, che sta per invadere il capoluogo della Lombardia dal 20 al 25 settembre, mostra un programma intenso, con un calendario denso e tanti eventi speciali.

Marco De Vincenzo, uno degli stilisti più applauditi a Milano - © PixelFormula


Segnale di questa nuova energia che pervade la bèla vècia Milàn sono i tantissimi show proposti “off”, che si aggiungono al calendario ufficiale, e la miriade di marchi stranieri che hanno scelto Milano per presntare la loro collezione, come le etichette cinesi Angel Chen, Annakiki o Ricostru, l’israeliana Daizy Shely, e i giapponesi Mitsuru Nishizaki, col suo brand Ujoh, e Atsushi Nakashima.
 
A quati ultimi si aggiunge il coreano Younchan Chang, che debutta sulle passerelle milanesi giovedì 21 con la sua label unisex The-Sirius. Senza dimenticare, fuori calendario, sabato 23, la designer cinese Xinyin Xu che, dopo aver sfilato a New York, sbarca in Europa con il suo marchio “genitoriale” Vicky’z (Vicky Zhang) dedicato alle donne e ai loro bambini.

Come sottolinea il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa: “L’Italia è di nuovo al centro della moda. Con la Fashion Week di Milano vogliamo diventare un polo attraente per creativi e buyer. Per questo vogliamo aprirci di più, investendo nell'internazionalizzazione e moltiplicando gli eventi”.
 
Tra i momenti più attesi di questa Settimana, i debutti di 3 nuovi direttori artistici all’interno di grandi firme che per l’occasione torneranno sul fronte del palco. Paul Surridge da Roberto Cavalli il 22 e la coppia Lucie e Luke Maier per Jil Sander l’indomani.
 
Altro ritorno atteso, quello del designer Albino D’Amato, che non sfilava più nel calendario ufficiale dalla primavera-estate 2012. Da segnalare anche il debutto di Lavinia Biagiotti, che raccoglie l’eredità di sua madre, Laura Biagiotti, deceduta lo scorso maggio, andata a aguidare la maison omonima.

Albino Teodoro torna a sfilare nel calendario milanese - maisonalbino.com


Non bisognerà assolutamente perdere i primi passi sulle passerelle milanesi (oltre a quelli del già citato coreano The-Sirius), dello stilista calabrese Nicola Brognano (27 anni), vincitore del premio ‘Who Is On Next?’ nel 2016, che sfilerà il 22, e quelli di Ssheena, label fondata dalla milanese Sabrina Mandelli, che chiuderà la Settimana, lunedì 25, con uno show-evento in Piazza Duomo.
 
Grande spazio sarà assicurato alla giovane creazione anche attraverso il “Fashion Hub Market”, che ospita 14 promettenti talenti in questa stagione. Questo spazio-showroom è messo a disposizione dalla CNMI, che per la prima volta premierà una di queste giovani speranze assegnandole un riconoscimento creato insieme a DHL giovedì 21.
 
La Settimana sarà poi punteggiata da una serie di eventi paralleli e celebrazioni: i 100 anni della Rinascente, i 50 anni di Pomellato, i 20 anni di direzione creativa di Angela Missoni, per citarne solo alcuni.
 
La serata più attesa sarà senza dubbio quella organizzata domenica 24 settembre alla Scala per i primi Oscar della moda sostenibile per l’ambiente, con il premio “The Green Carpet Fashion Awards Italia”, concorso per giovani designer eco-responsabili creato ancora dalla CNMI, ma stavolta in collaborazione con l'agenzia di consulenza britannica Eco-Age.
 
In totale, questa Settimana della Moda lombarda conta 159 collezioni, con 63 sfilate ufficiali (contro le 174 collezioni con 70 défilé ufficiali dello scorso febbraio), alle quali si aggiungono diversi show programmati nella sezione eventi, come quelli di Maryling, John Richmond e Agnona. Senza dimenticare le sfilate fuori calendario, tra le quali quelle di Dolce & Gabbana domenica 24, di Erika Cavallini, di Giada, ecc.

Per questa stagione, Elisabetta Franchi sfilerà fuori calendario


Il maggiore probelma per gli organizzatori è stato in effetti quello di riuscire a soddisfare tutti, con la giornata di chiusura di lunedì che ha perso prestigio da quando Giorgio Armani l’ha abbandonata per il venerdì. Risultato: piccoli brand e grandi case di moda hanno preso d’assalto i primi 5 giorni della Fashion Week, alcuni uscendo dal calendario, come Elisabetta Franchi, o cambiando data e orario all’ultimo minuto, come Philosophy e Mila Schön.
 
Sono ben 11 i nomi che non figurano più nel cartellone in questa stagione, soprattutto per le ragioni suddette, ma anche per altri motivi: Elisabetta Franchi, Rich, Fay, Wunderkind, Situationist, Xu Zhi, Leitmotiv, Diesel Black Gold, che ha optato per un défilé misto Uomo-Donna in giugno, Emporio Armani, che stavolta ha scelto Londra per festeggiare il rinnovamento della sua boutique di Mayfair, Emilio Pucci, che ha preferito organizzare una presentazione dopo l’addio del suo direttore creativo Massimo Giorgetti, e Angelo Marani, il cui fondatore-stilista è morto all’inizio di quest’anno.

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