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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
24 feb 2020
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Milano: presentazioni accurate in una città deserta

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
24 feb 2020

A Milano, sono state organizzate delle presentazioni per tutta la scorsa settimana, fino a domenica compresa, quando sono state prese misure di sicurezza a causa dell'allarme coronavirus, dopo che numerosi comuni lombardi sono stati messi in quarantena a seguito delle prime morti legate all'epidemia in Italia.

Plan C - Autunno-Inverno 2020/21 - Milano - Foto: Plan C


Ovviamente, la capitale italiana della moda ospita anche importantissime sfilate di moda, come quelle di Prada, Fendi, Versace o Armani, ma in generale ogni giorno c’è un numero di presentazioni doppio rispetto alle sfilate. Molte di queste sono oggetto di scenografie artistiche, e non sfigurano affatto risptto alle collezioni presentate in passerella. Abbiamo partecipato a numerose presentazioni di prodotti di moda e di lusso, l'ultima delle quali, Fila, si è svolta proprio domenica, poco prima che la capitale lombarda fosse abbandonata dal pianeta moda.
 
Plan C

Plan C, il marchio di moda di Carolina Castiglioni, si sviluppa con discrezione, ma in modo molto convincente. Per la sua quarta collezione, Carolina Castiglioni ha organizzato la propria presentazione in un garage stravagante. Su un grande cerchio che ruotava attorno a varie autovetture, c’erano due modelle vestite con eleganti cappotti verdi in crêpe. Sotto di loro, dei giocattoli scelti con cura, appartenenti alla figlia di Carolina, Margherita. Dei proiettori diffondevano le ombre dei giocattoli, che si dilatavano sullo sfondo, come in un film noir di Orson Welles.
 
Alcune modelle posavano all’interno di tableaux che rappresentavano la donna cerebrale e sicura immaginata dal marchio, la quale indossa giacche con cappuccio, camicie fluide di cotone bianco, cappotti maschili con grandi bottoni a contrasto. “Un arsenale di moda urbana e sofisticata”, riassume la sempre elegante Carolina Castiglioni, figlia di una leggenda della moda, Consuelo Castiglioni, ex direttrice artistica di Marni.
 
Plan C gestisce già un suo negozio in Giappone, e sono aperti vari negozi temporanei (o lo saranno in un prossimo futuro) da Isetan a Tokyo, al Bon Marché di Parigi e da Harvey Nichols a Londra; in Corea del Sud, la giovane etichetta ha siglato una partnership con Samsung. Solo due anni dopo la sua creazione, Plan C distribuisce i propri prodotti in 130 punti vendita nel mondo, un risultato impressionante. Ma non sorprendente: la moda scorre nelle vene della stilista.

Valextra Extra Milano - Foto: Valextra


Valextra
 
L’indomani, abbiamo ritrovato Carolina Castiglioni alla presentazione del marchio di borse e valigie Valextra, in Via Manzoni, la colonna vertebrale del centro di Milano. La Castiglioni faceva parte di cinque designer — con Sunnei, Massimo Alba, Arthur Arbesser e Double J — invitati a sviluppare alcune borse per Valextra, nel quadro di un affascinante programma di collaborazione.
 
È Sunnei che aveva l’installazione più stupefacente — una grande gru che andava su e giù rivelando quattro varianti della borsa Valextra “Passepartout”, realizzata nella pelle a righe molto ampie del marchio. Da parte sua, Massimo Alba ha proposto il suo caratteristico mix di vecchi dischi e fotografie rock, al fianco di una linea molto riuscita e cool di tag in pelle. Il viennese Arthur Arbesser ha scelto di lavorare su motivi ad intarsio molto raffinati, mentre Double J si è ispirato alle sete stampate locali. Creato dal giornalista di moda JJ Martin, Double J ha ottenuto un successo doppio in questa stagione, presentando una serie di abiti colorati e borse fantastiche, nell’ambito di una collaborazione con Acqua di Parma svelata due giorni prima.
 
Per Valextra, Carolina Castiglioni ha proposto una nuova versione del modello “Iside Crossbody”, decorata con un disegno di — indovinate chi ? — sua figlia Margherita.
 
Trussardi
 
Il giorno prima, FashionNetwork.com aveva assistito alla presentazione della prima collezione di Elena Durazzi per Trussardi. A dire il vero, la sua prima e ultima, poiché Trussardi ormai ha in programma di cambiare direttore artistico ogni stagione. Il che, tenuto conto della qualità delle proposte di Elena Durazzi, ci sembra un po’ un peccato. I suoi boleri imbottiti molto raffinati, i suoi eleganti pantaloni in velluto e il suo abito maschile iper-classico in Harris Tweed: tutto era impeccabile nella sua collezione.
 
La stilista ha anche ridato onore alla lavorazione della pelle, con eleganti abiti-cappotto in pelle di cervo senza maniche, e camicie militari in pelle beige, indossati da modelle che stavano in piedi o rimanevano sedute sui mobili Trussardi, in un appartamento neoclassico di Milano. Su un piano Yamaha, una bellissima modella nera suonava una melodia gospel, aggiungendo grazia a questo bel momento di moda.
 
Roberto Cavalli
 
Il marchio, malgrado le sue difficoltà, ha presentato una collezione per l’autunno davvero chic. Per i signori, camicie leggermente insolite, con un motivo tigrato, e per le signore, abiti da cocktail in mussolina di seta rossa con stampato leopardato. E superbi cappotti Chesterfield per tutti. Ma l'abito più memorabile mescolava quattro diverse stampe animalier. Una superba giacca in pelle effetto pitone, pantaloni in pelle con stampato anaconda, una camicia di chiffon con fantasia leopardata e una sciarpa tutta tigrata. Ecco come fare per realizzare un’entrata indimenticabile.
 
Per le donne, le camicie da smoking in stampa tigre, con plastron in piqué di cotone, indossati con giacche in tartan, incarnavano a meraviglia lo spirito Cavalli. Il tutto presentato dall’educatissimo Marco, rimproverato dalla responsabile delle pubbliche relazioni dell’azienda per aver quasi rivelato il suo cognome. Secondo quest’ultima, infatti: “La politica aziendale proibisce di divulgare i nomi dei membri del team creativo”.
 
L'evento si è tenuto in un affollatissmo Mudec (il Museo delle Culture), non il modo migliore per presentare una collezione fashion.

Durazzi X Trussardi - Autunno-Inverno 2020/21 Foto: Trussardi


Aspesi
 
Da Aspesi, l'intenzione era buona: il brand aveva deciso di creare un'intera collezione a partire da materiali riciclati. Unico problema: i vestiti non erano molto belli. La tavolozza colori era deprimente, le silhouette erano noiose, opache, bulbose e poco lusinghiere per la figura. Il tutto indossato da modelli dall'aspetto svampito e inquietante, con i capelli verde mela o blu cielo. Una presentazione flop. Davvero sorprendente per Milano.
 
Fila
 
Nell’ex stazione in cui Fila aveva allestito la sua presentazione nel pomeriggio di domenica (mentre le strade della città si svuotavano rapidamente), una misteriosa cortina di ghiaccio ha salutato i visitatori. Una volta entrati, si scoprivano collezioni di sneaker intrappolate in imponenti blocchi di ghiaccio, modelli che sfilavano misteriosamente su una passerella scorrevole, gruppi di skateboarder e sciatori che posavano come trofei in giganteschi tableaux vivants artici che evocavano i rigori del grande freddo — un esempio molto riuscito di teatralità italiana.
 
Disegnati da Antonio Ingrasciotta e Josef Graesel, e ispirati da leggende dell’alpinismo e dello sci come Reinhold Messner e Ingemar Stenmark, i vestiti, spesso molto colorati, davano un’impressione d’energia. Dalla giacca da sci gialla e blu che faceva riferimento alla tenuta di Stenmark quando vinse la Coppa del Mondo, a Messner vestito con una tuta Fila dopo la sua conquista dell'Everest senza ossigeno (fu il primo uomo a riuscirci).
 
In sottofondo un DJ passava pezzi groovy: Fila sembra definitivamente tornato al centro delle scene e super alla moda. Come abbiamo detto, non c’è nulla come una presentazione accurata e ben pensata a Milano per dare una spinta sul mercato a un brand.

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