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Milano Fashion Week: Moschino, Del Core, Brunello Cucinelli e Armani - 10 Corso Como
Tra sfilate e presentazioni, Milano ha mostrato tanti contrasti di stili, in una stagione in cui molti stilisti si stanno allontanando dal DNA originario dei loro brand, come hanno dimostrato Moschino, Del Core, Brunello Cucinelli e Armani - 10 Corso Como
Moschino: il punk aristocratico regna, ok?
Quando si tratta di punk, quanto mostrato da Moschino è il massimo dell'eleganza. Abiti da ballo hanno incontrato girocolli a punta, delle crinoline si sono mischiate ad imponenti creste nello show serale di Moschino.
Punte oversize davvero dappertutto: una punkette in un abito nero velato, degno della Statua della Libertà, vantava punte alte nove pollici. Non è una donna facile da abbracciare.
Il tutto condito con un taglio surrealista, anche se lo stilista Jeremy Scott ha giocato sul DNA umoristico della maison. Molto sopra le righe, ma contenente alcuni vestiti altamente indossabili e giocosi. Come i completi in bouclé di lana dal taglio rigoroso, le loro minigonne rifinite con orli ondulati. O gli abiti neri stretch da pomeriggio stile Siouxsie and the Banshees, con maniche realizzate in rete semitrasparente; o i mini bomber molto sexy; e ancora gli sbarazzini abiti blazer.
Il tutto rifinito con pesanti fibbie per stivali, cinture a catena, bracciali a cartuccia ed enormi orecchini con l'emblema dell'amore. Ogni modella è stata truccata con parrucche giganti da mohicano, per gentile concessione del super hair styling di Paul Hanlon.
Per la sera, Strass’n’Roll: abiti da ballo in campagna rifiniti con decine di medaglioni di cristallo e borchie.
Un grande cast in passerella – Stella Maxwell, Adut Akech, Imaan Hammam – e una prima fila impressionante: Ashley Graham, J Balvin, Lana Condor e Mia Khalifa. E il risultato è stato un altro successo per Moschino by Scott.
Del Core: il Gates of the Arctic contaminato dall’alta sartorialità
Questo è ciò che definiamo un vero designer. Nel senso che Daniel Del Core è un creatore di moda genuino, che non segue in modo banale le tendenze o che interpreta il mood attuale, ma invece sogna nuovi universi per mezzo della moda.
In questa stagione l’ispirazione gli è venuta da un'escursione di due settimane presso il parco nazionale e riserva Gates of the Arctic, in Alaska. Non esattamente il tipico territorio in cui un designer va in vacanza. Tuttavia, Daniel Roseberry di Schiaparelli trascorre le vacanze estive in remote isole baltiche; John Rocha va a pescare nel Mare di Bering e Oscar de la Renta era solito pescare a mosca, anche lui in Alaska. Quindi proprio dove si è recato Daniel Del Core.
Il look di apertura di Del Core prevedeva un abito di lana bianco neve dal taglio netto, completato da ghette in nylon utilizzate dagli sciatori fuori pista per proteggersi.
Il suo elemento distintivo è stato il riattaccare le maniche frazionate ed i pantaloni con ganci e occhielli. Queste creazioni non hanno sempre un bell'aspetto, ma sicuramente sembrano intriganti. Daniel può drappeggiare con il meglio di esse, come si vede nell’abito arricciato aperto sulla schiena, corrugato in bianco come fosse neve secca. Oppure nell’altro vestito realizzato in materiale che ricorda il legno bruciato, richiamando i tronchi bruciati collocati sulla passerella all'interno del museo del design della Triennale.
Mentre i suoi piumini erano i migliori che abbiamo mai visto finora, completati con imbracature, indossati sulle spalle per un effetto ‘da runway’ e realizzati con stampe a motivi di foglie o licheni.
“Ho avuto la fortuna di vivere un momento nella natura in Alaska. Due settimane di campeggio all'aperto. Esplorando tutte le superfici che hanno finito per ispirare la collezione. Volevo l'idea di sentire la trama di un albero, un lichene o un muschio nei miei vestiti per questa stagione. Uno show che è iniziato molto puro, prima di essere lentamente contaminato”, ha sorriso Del Core.
Brunello Cucinelli: mood anglo-italiano
È stato un febbraio impegnativo per Brunello Cucinelli, che oltre a svelare la sua ultima collezione ha trovato il tempo per pranzare insieme a Re Carlo a Buckingham Palace.
Rispettando il protocollo reale, non ha divulgato la conversazione che hanno avuto, incentrata sui suoi piani con il collega italiano Federico Marchetti per costruire un'azienda di tessuti sostenibili con la popolazione locale dell'Himalaya.
“Ho un enorme rispetto per sua maestà. È un uomo estremamente buono”, ha detto Brunello alla presentazione nel suo showroom milanese, organizzata all'interno del cortile di un palazzo Liberty.
La sera seguente, Cucinelli ha offerto una cena a 350 retailer internazionali, servendo il suo cibo preferito della propria regione natale, l'Umbria.
Anche nella presentazione veniva servito un vino superbo, un delizioso Merlot vellutato del 2019 di nome Montiano, coltivato dalla famiglia Cotarella nella Tuscia - il termine hipster per le terre che collegano Toscana, Lazio e Umbria. Con un vino così buono, si capisce che gli affari di Brunello non vadano per niente male.
Il maniero britannico Buckingham Palace ha anche influenzato i vestiti di questa stagione. Per il prossimo autunno, Cucinelli ha mostrato le sue linee pure preferite e la tavolozza di colori tenui e teneri. Insistendo leggermente sullo stile da proprietario di maniero britannico, tra winterwear e weekend su territori rurali. Una sorta di Downton Abbey aggiornata per l'Umbria del XXI secolo con finiture vaporose, righe regimental e microfantasie sartoriali.
Il cast di modelle si aggirava per il cortile coperto indossando minigonne plissettate, maglioni sportivi con scollo a V, cravatte e cappellini da baseball, mentre un trio dal vivo suonava soft jazz italiano.
Armani - 10 Corso Como: tutto in denim
Infine, l'imperatore della moda italiana ha svelato Armani - 10 Corso Como, una collezione interamente in denim presentata all'interno del concept store più importante di Milano.
Tutto era realizzato in jeans non lavato, elegantemente contrastato da colletti, finiture e cordoncini in pelle color cognac, visti in blazer, trench, spolverini e persino su una nuova ed elegante pochette.
Il tutto è stato sapientemente esposto all'interno di una meravigliosa installazione artistica – “Mobilia Essay”, dell'artista italiano Flavio Favelli. Una costruzione di 20 metri quadrati fatta di vecchi armadi, tavoli da pranzo e letti, al cui interno si trovavano quattro poltrone rivestite in gomma.
Un netto allontanamento dello stilista dal suo normale repertorio, sia per Armani Jeans che per Armani Casa.
La capsule è disponibile già online, e in futuro lo sarà nelle boutique Armani di Milano, New York, Tokyo e Shanghai.
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