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5 feb 2015
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Milano Unica: Albini, il fatturato 2014 in crescita del 10%

Pubblicato il
5 feb 2015

Il Gruppo Albini, presente in questi giorni a Milano Unica, chiude il 2014 con un fatturato consolidato intorno ai 143 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2013, dato positivo, anche se l’anno appena concluso, partito in crescita, ha dato qualche segno di debolezza verso la fine del secondo semestre.


Al buon andamento del Gruppo hanno contribuito anche le ultime due società nate, I cotoni di Albini e Albini Energia. La prima, operante nel settore della produzione di filati fini e finissimi e delle mischie nobili ha chiuso l’anno con una crescita superiore al 40%; la seconda, che offre servizi integrati per la realizzazione e la gestione di interventi volti alla riduzione dei consumi di energia, ha quasi raddoppiato il proprio fatturato.

“I dati favorevoli non devono indurre però ad ignorare i segnali negativi degli ultimi mesi. - come precisa Silvio Albini, Presidente del Cotonificio Albini - Vivendo di export, come la maggior parte delle aziende del nostro settore, è importante non sottovalutare alcune situazioni geopolitiche ed economiche che hanno un impatto negativo sulle esportazioni. Mi riferisco - continua Albini - alla crisi della Russia e alla svalutazione del rublo, alle tensioni in Ucraina, Nord Africa e Medio Oriente, che toccano anche la Turchia. Altro fattore di incertezza è il nuovo corso politico in Cina, dove il premier ha intrapreso una nuova linea improntata a una maggior sobrietà sui consumi, iniziativa che non può che influenzare l’industria italiana del lusso. Da considerarsi anche gli ultimi eventi avvenuti in Francia, che probabilmente non consentiranno un approccio positivo e sereno agli acquisti. In questa delicata fase si possono però intravedere opportunità e su queste dobbiamo puntare: la rivalutazione del dollaro sull’euro che agevolerà l’export nei paesi dell’area dollaro. Inoltre si sta verificando un’inversione di tendenza nelle produzioni di capi finiti che stanno tornando nella grande Europa, dimostrando, da parte dei Brand, una rinnovata sensibilità alla qualità, all’artigianalità e alla flessibilità dei fornitori europei”.

Il Gruppo Albini, che esporta direttamente oltre il 70% del fatturato in più di 80 paesi nel mondo, è riuscito a migliorare i propri risultati proprio grazie ad una strategia di internazionalizzazione perseguita con un approccio globale, ma con investimenti e attenzioni locali che anticipano e rispondono alle esigenze e specificità di ogni singolo mercato.

“Gli sforzi e gli investimenti destinati a sostenere la presenza diretta del Gruppo all’estero nei paesi chiave e i nuovi uffici commerciali di Shanghai, Hong Kong e New York, sono fondamentali perché - continua Albini - ci permettono di essere vicini ai Clienti, questo soprattutto in una fase caratterizzata da incertezza economica, tensioni internazionali e intensi e veloci cambiamenti”.

La vocazione all’export del Gruppo è stata inoltre confermata dal riconoscimento, appena ricevuto da Cotonificio Albini, di Operatore Economico Autorizzato (AEO), uno speciale status che viene rilasciato, in ambito comunitario, dopo attente verifiche e lunghi audit dall’Agenzia delle Dogane e che rappresenta una spinta in più allo sviluppo internazionale dell’azienda. Ciò è stato possibile grazie alla gestione interna delle formalità doganali e ad un’affidabile gestione di tutti i flussi logistici. Un tassello importante che si aggiunge al controllo diretto dell’intera filiera produttiva e che avvantaggia ancora di più i rapporti internazionali del Gruppo.

“Da oltre trenta anni investiamo costantemente anche nei periodi di crisi per il miglioramento delle nostre tecnologie e dei nostri prodotti. Nel 2014 si è inoltre concluso un importante ciclo triennale di investimenti, di oltre 24 milioni di euro, che hanno consentito in particolare di completare la nuova filatura, di rinnovare completamente la tintoria filati e le sale telai e di perfezionare il finissaggio, oltre a significativi interventi in ambito di risparmio energetico. È sempre molto alta in tutti i mercati - continua Albini - la considerazione del Made in Italy che equivale a qualità, creatività e autenticità, che deve essere realizzata, secondo noi, anche nel rispetto dell’ambiente”.

L’offerta stagionale di tessuti del Gruppo, guidato oggi dalla quinta generazione della famiglia Albini, composta da Silvio, Fabio, Andrea e Stefano, è composta oggi da migliaia di varianti diverse, frutto di un’intensa attività di ricerca creativa e innovazione. La proposta si sviluppa in cinque distinti marchi, capaci di rispondere alle specifiche esigenze di ogni mercato, che si concretizzano in 5 collezioni presentate a Milano Unica in questi giorni (4-6 febbraio 2015) e presto anche a Première Vision a Parigi (10-12 febbraio 2015): Cotonificio Albini, Albini donna, Thomas Mason, David & John Anderson e Albiate 1830.

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