2 apr 2020
Mido salta al 2021
2 apr 2020
Mido salta un anno per coronavirus e slitta al 2021. La fiera di occhialeria, attesa a Rho Fiera Milano dal 7 al 9 luglio prossimi, si arrende di fronte al protrarsi dell’emergenza sanitaria ed è costretta a posticipare per la seconda volta l’edizione del 50esimo anniversario, dal 6 all’8 febbraio 2021.

“L’incertezza rispetto ai tempi di miglioramento della situazione globale ci obbligano a prendere una decisione dolorosa, ma necessaria, a tutela degli espositori dei visitatori, dei buyer, degli stakeholder, dello staff e di tutte le persone coinvolte nell’organizzazione, gestione e svolgimento della manifestazione”, commenta Giovanni Vitaloni, presidente di Mido.
Le date annunciate inaugurano un nuovo posizionamento di Mido all’interno del calendario fieristico internazionale, anticipando di ben tre settimane l’abituale svolgimento della fiera, che quest'anno avrebbe dovuto tenersi dal 29 febbraio al 2 marzo.
“L’avremmo comunicato durante la manifestazione 2020”, dice il presidente, che sottolinea come la scelta potrebbe mettere il turbo al “business dell’occhialeria a livello mondiale e italiano”.
Il 2021, prosegue Vitaloni, “siamo certi sarà il momento di rilancio del settore dell’eyewear italiano e internazionale. La nostra volontà, e quella di tutti i nostri operatori, è ridare vita e linfa a un sistema economico sano, rallentato certamente dai terribili accadimenti che stiamo vivendo, ma che non ha mai perso la sua forza propulsiva”.
Il settore vive una difficile situazione tra “la necessità di non arrestare il lavoro e quella imperativa di garantire la sicurezza dei dipendenti, in un permanere di ridotti ricavi e costi in crescita”, aggiunge. Superata la crisi, Mido avrà un ruolo determinante nella ripresa, “creando in un clima di ritrovata fiducia un’alleanza tra espositori e visitatori”.
In attesa dell’edizione 2021, rimane operative la piattaforma digitale che mette in contatto espositori e buyer internazionali. “La piattaforma digitale è uno strumento che non sostituisce sicuramente la fiera reale”, conclude Vitaloni, “ma offre una modalità di interazione concreta e accessibile, ancorché solo virtuale, per garantire al settore la possibilità di continuare a tessere relazioni commerciali”.
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