27 ott 2021
Michele Norsa (Ferragamo): “Dubai nuova porta del lusso globale”
27 ott 2021
La pandemia ha cambiato la geografia del lusso globale. A beneficiarne in primis è stata Dubai, “il cui aeroporto, nel biennio 2019-20, è stato il primo al mondo per capacità di rimanere sempre aperto, soppiantando quasi tutti gli altri hub asiatici, come Singapore e Hong Kong”, spiega Michele Norsa, vicepresidente esecutivo della Salvatore Ferragamo in occasione del Milano Fashion Global Summit 2021.
Un primato che potrebbe diventare permanente. “Tutti i flussi asiatici verso Ue, Africa e in parte anche verso gli Usa sono passati da Dubai”, prosegue Norsa. La città-stato “sta cercando di sviluppare il mercato locale con grandi investimenti, come quello del Dubai Mall, e non è più solo la capitale di una regione, ma sta diventando uno snodo centrale a livello globale”.
Riflettori puntati anche sulla Cina, dopo che il covid ha accentuato il fenomeno del rimpatrio dei consumi, “un obiettivo che il governo cinese seguiva da almeno 5 o 6 anni per raggiungere la prosperità diffusa, evitando che i cinesi viaggiassero troppo all’estero”, precisa il manager. L’incremento della domanda interna ha avuto conseguenze immediate: “le griffe hanno alzato i prezzi dopo il venir meno dei benchmark di Tokyo, Singapore e Seul, e a seguito della rivalutazione dello yuan del 10% negli ultimi dodici mesi”, spiega Norsa.
“Nei prossimi 12 mesi anche i cinesi potranno ricominciare a viaggiare con regole precise. E come effetto della politica governativa del ‘one child’, che ha ridotto le fasce più giovani, in Cina il consumatore di riferimento del lusso apparterrà alla fascia 30-60 anni, raddoppiata dal 1990 al 2020 e che conta 650 milioni di persone”.
Norsa è approdato in Ferragamo a giugno 2020 per sostenere il rilancio della griffe dopo i numerosi cambi di governance degli ultimi anni. “Sono stato chiamato in un momento di forte criticità, nel primo semestre 2020 l’ebitda era negativo per quasi 100 mln, mentre ora la redditività è in forte miglioramento. Avrei voluto fare di più per la crescita delle vendite, dove siamo rimasti un po' in ritardo, penalizzati dal travel retail in qualità di operatori tra i più presenti nei duty free di tutto il mondo”.
La società fiorentina è sbarcata a Piazza Affari proprio sotto la guida di Norsa.“La Borsa dà disciplina e permette un confronto con i best in class. Al momento della quotazione, Ferragamo valeva 9 euro ad azione e non raggiungeva 1,5 miliardi di capitalizzazione. Poi è arrivata a quota 5 miliardi, mentre oggi è sopra i 3 mld di capitalizzazione. Le grandi strutture hanno sicuramente dei vantaggi, ma le single brand company mantengono una maggiore identità e una maggiore connessione con il tessuto locale e la filiera produttiva”, conclude.
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