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Pubblicato il
24 giu 2009
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Maxisequestro a Milano di prodotti cinesi contraffatti
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24 giu 2009
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Milano, 24 giu. (Apcom) - E' uno dei maggiori sequestri di prodotti contraffatti mai realizzato a Milano, quello di 2,5 milioni di un'ampia gamma di prodotti importati illegalmente dalla Cina nel nostro paese, compiuto dal Gruppo della Guardia di finanza di Milano. Nell'operazione, che ha interessato diversi magazzini in provincia del capoluogo lombardo, sono stati denunciati quattro cittadini di origine cinese e uno di origine senegalese per contraffazione e ricettazione.
![]() Foto : AFP |
Per la precisione sono stati sequestrati 800mila articoli contraffatti, 1,6 milioni di prodotti non conformi alle normative di sicurezza, 5.160 pericolosi coltelli a serramanico proibiti e 83.400 tra dvd e cd. Tra i marchi contraffatti ci sono Hello Kitty, Nike, Louis Vuitton, Armani, Dolce & Gabbana e Burberry.
Occhiali da vista, giocattoli, scarpe, accessori di moda, materiale elettrico, elettronico e informatico, bigiotteria, borse e zaini, coltelli a serramanico, batterie per cellulari, fari allo xeno per auto: in pratica molti degli articoli più richiesti dal mercato, alcuni di bassissima qualità, altri di buona fattura, quindi forse non destinati esclusivamente al circuito dei bazar gestiti da commercianti di origine cinese.
I due milioni e mezzo di prodotti sequestrati sono una quantità enorme se si pensa che l'anno scorso la guardia di finanza ne ha sequestrati in tutta Italia circa 65 milioni. "Questo sequestro - spiega Roberto Fazio comandante del Gruppo della guardia di finanza di Milano - dimostra che ci si trova davanti a un'involuzione dello standard qualitativo del mercato, invaso da prodotti a modico prezzo, quindi estremamente concorrenziali, di bassissima qualità e in diversi casi anche pericolosi".
Un patrimonio di merci tolto dal mercato che, secondo le stime delle fiamme gialle, ha un valore approssimativo compreso tra i 7 e i 10 milioni di euro. Tutta merce prodotta in Cina e giunta in Italia via nave, migliaia di grossi scatoloni di cartone con le scritte in ideogrammi cinesi trovati stoccati, in attesa di essere venduti al dettaglio. Soldi immobilizzati dunque, il che da anche l'idea della disponibilità economica dei soggetti coinvolti in questo traffico e non solo di quelli denunciati per aver stipato cinque magazzini a Milano, un deposito a Novate Milanese e due negozi di via Niccolini (nel cuore della Chinatown meneghina), dove tra il 31 marzo e il 16 giugno sono stati compiuti i sequestri.
Le persone deferite sono quattro cittadini di origine cinese, tra i 22 e i 60 anni, imparentati tra loro e uno di origine senegalese, tutti in possesso di permesso di soggiorno, commercianti con regolare partita Iva.
Fonte: APCOM