Max Mara Cruise 2020 a Berlino: Marlene Dietrich incontra David Bowie
Sembrava di assistere a un matrimonio fra David Bowie e Marlene Dietrich lunedì sera a Berlino, dove Max Mara ha presentato la sua Cruise Collection 2020 ad un prestigioso pubblico di ospiti locali e stranieri.
Ospitata all’interno del Neues Museum, sulla famosa isola dei musei della capitale, la sfilata ha anche celebrato il 30° anniversario dela caduta del Muro di Berlino, la gigantesca barriera che ha diviso in due la Germania (sia fisicamente che ideologicamente) dal 1961 al 1989.
Angela Bassett era in prima fila, al fianco di un drappello di influencer e blogger, da Caroline Daur a Helena Bordon, mentre tra le modelle che hanno sfilato c’era anche la leggendaria cantante di cabaret tedesca Ute Lemper.
“È come se Marlene Dietrich incontrasse David Bowie nella sfilata berlinese di Max Mara. Loro erano un po' la stessa persona, anche se non si sono mai incontrati. Inoltre, sono stato influenzato dal museo stesso per dare [allo show] questo tema grezzo, neo-primitivo”, ha spiegato il direttore creativo di Max Mara, Ian Griffiths.
La passione di Marlene e David per le giacche dai tagli raffinati e i pantaloni a gamba larga era visibile lungo tutto il défilé, mentre il cast di modelle scendeva le massicce scalinate di granito fino alla passerella, davanti a un pubblico di appena 200 persone. Finché è apparso l'iconico trench con cintura preferito da entrambe le star, mentre molti look che erano rifiniti con finiture e bordi grezzi, in un richiamo ai pezzi di tessuto ruvidi e increspati della collezione del museo.
L'edificio è una struttura notevole, che racconta gran parte della storia vissuta da Berlino nel secolo scorso, ma anche della civiltà europea degli ultimi quattro millenni, inclusi reperti dell'età del bronzo e dell'età della pietra. Lo show è stato il primo di questo tipo mai organizzato all’interno del museo, le cui colonne scanalate esterne sono ancora bucherellate da fori di proiettili esplosi da armi da fuoco o carri armati risalenti all'assedio russo della città nel 1945.
Una location adatta, data la tradizione di Max Mara nel creare un certo stile architettonico. Ideale anche per gli altri punti salienti dello show, che includevano un nuovo cappotto Max Mara “Berlin Coat”, tagliato in lana bianca liscia, le spalle rifinite con fiori ricamati. Un omaggio alla famosa porcellana di Meissen, un grande esempio di artigianato tedesco.
Nonostante il suo nome, il Neues Museum è dedicato ai manufatti preistorici, come l'elmo cerimoniale a foglia d'oro, noto come il Cappello d’Oro di Berlino, che ha contribuito a ispirare una serie di splendidi bracciali, collane e orecchini realizzati in collaborazione con la designer di gioielli Reema Pachachi. Anche la collezione museale di notevoli gioielli pre-cristiani della cultura celtica di La Tène o della Scizia sembrava aleggiare tra i bellissimi gioielli del défilé.
Griffiths ha pure inserito un leggero tema militare; una scelta logica, data la storia di Berlino come snodo focale della Guerra Fredda. Il risultato è stata una grande combinazione di giacche in stile Eisenhower e spalline militari fuse in trench gessati; o in diversi mantelli lunghi in puro cashmere degni di un imperatore prussiano, come Federico il Grande che commissionò l’edificio originale che ospita il museo, e la cui gigantesca statua equestre in bronzo fa la guardia all'intera isola.
La sera prima, Max Mara ha organizzato uno spettacolo di cabaret con protagonista Ute Lemper, dedicato a Marlene Dietrich, all'interno dello Spiegelsaal, un club malconcio che sembra appena uscito dal piccolo mondo del film Cabaret. L’unica persona che mancava al quadretto era Sally Bowles. Il concerto, chiamato “Rendezvous with Marlene”, ha presentato alcune interpretazioni meravigliosamente evocative di classici come Where Have All the Flowers Gone, Lili Marlene e Just a Gigolo.
La Dietrich e Bowie hanno recitato nel film del 1978 Just a Gigolo. È stato il secondo ruolo di Bowie come attore, e l’ultima performance della Dietrich. Però Marlene non ha mai incontrato Bowie – visto che era costretta a stare in casa sua a Parigi, e lui ha recitato a Berlino. Tuttavia, la storia del film di un eroe di guerra che torna a Berlino dopo la prima guerra mondiale costretto a diventare un gigolò a causa della mancanza di opportunità catturava la squallida decadenza dorata della Berlino ai tempi della Repubblica di Weimar.
Nello spettacolo, la Lemper ha indossato un abito divino tutto bianco, ottenendo uno scroscio di applausi dal pubblico. Per la colonna sonora, il DJ di New York Johnny Dynell ha remixato ad arte dei classici di Bowie, come TVC 15,con drammatici rulli di tamburi e finiture spaziali.
La cena del post-show è stata organizzata nell'atrio centrale del Neues Museum, che venne chiuso per quattro decenni dopo essere stato bombardato durante la guerra, e solo in seguito fu brillantemente riconfigurato dall'architetto David Chipperfield.
Il risultato è uno spazio con pareti in mattoni rossi a vista, notevoli antichi fregi greci, un tetto in vetro high-tech, un’imponente statuaria romana e i resti di un tempio egizio. Nel 2011 l'edificio ha ricevuto il premio dell'Unione Europea per l'architettura contemporanea. Un ambiente in cui la visione di Griffiths per Max Mara come marchio da scegliere per vestirsi da parte di una intelligente donna professionista, che si renda riconoscibile per aver adottato lo stile minimalista colto della casa di moda reggiana, sembrava proprio a casa.
Nel 2006, Max Mara ha organizzato la prima esposizione di Coats qui a Berlino, una mostra poi spostatasi a Shanghai, Londra e Seoul. Questo è stato il primo show dell’azienda italiana in Germania. E ha scelto probabilmente un momento ideale, mentre l'Europa si confronta con sé stessa sul suo futuro.
“Voglio che la gente esca da questo show con l'idea che ci sia un programma politico per quello che stiamo facendo. Anche se è politica con la ‘p’ minuscola. È una cosa che è sempre stata insita in Max Mara, ma non dichiarata. Siamo entrati in un'era in cui devi dichiarare le tue convinzioni politiche. Ma può essere fatto con eleganza”, ha detto Griffiths, vestito con un abito bianco del sarto Timothy Everest, a FashionNetwork.com.
David e Marlene, che sapevano entrambi un paio di cose sull'intolleranza, sarebbero sicuramente stati d’accordo con lui.
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