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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
2 feb 2023
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Maurizio Dessolis (De Rigo): “Dal 2015, c'è stata una competizione feroce per accaparrarsi i brand”

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
2 feb 2023

Con il salone internazionale dell'occhialeria Mido che apre i battenti a Milano sabato 4 febbraio, per continuare fino al 6 febbraio, l'italiana De Rigo, una delle principali protagoniste del settore dell'occhialeria attraverso le sue insegne di ottica, i propri marchi di occhiali (Lozza, Police, Sting e Yalea) e un ricco portafoglio di licenze (tra le quali Fila, Gap, Nina Ricci, Blumarine, Zadig & Voltaire), annuncia una nuova partnership. L’azienda di Longarone (BL) lancerà infatti, attraverso una licenza mondiale che include design, produzione e distribuzione, la linea di occhiali di Barrow, un'etichetta di streetwear molto apprezzata dalle giovani generazioni, fondata nel 2020 da Manifatture Daddato, specialista barlettano della moda per bambini. In questa occasione, il vicepresidente esecutivo di De Rigo, Maurizio Dessolis, fa il punto con FashionNetwork.com sul mercato dell'occhialeria e sulla strategia del gruppo, che sta per svelare la sua primissima collezione di occhiali Roberto Cavalli.

Maurizio Dessolis - De Rigo


FashionNetwork.com: Come si sta comportando il mercato dell'occhialeria?
Maurizio Dessolis: Dal 2021 il settore ha registrato un robusto ed immediato rimbalzo, tornando in breve tempo al livello pre-Covid. Si può quindi parlare di un mercato in buona salute, anche se le vendite di occhiali da sole hanno sofferto di più e non hanno ancora recuperato del tutto il livello di vendita del 2019. L'Europa ha sperimentato una crescita esplosiva, anche gli Stati Uniti hanno reagito molto bene, mentre l'Asia ha rallentato per le chiusure dei negozi in Cina. Nel 2022 tutti i mercati hanno registrato una buona performance, anche se negli ultimi sei mesi in Europa c'è stato un freno, indirettamente legato alla guerra in Ucraina, a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi. Ma da dicembre la tendenza è tornata positiva.

FNW: Le abitudini dei consumatori sono cambiate?
MD: Il consumatore finale non ha smesso di acquistare gli occhiali. Il vero cambiamento è l'aumento delle vendite di occhiali da vista a una clientela sempre più giovane, dai 6 ai 20 anni d’età. Questo fenomeno è dovuto al forte utilizzo di supporti digitali fin dai lockdown, che ha accentuato la necessità di indossare gli occhiali per delle leggere correzioni ottiche, mentre in precedenza, utilizzando meno gli schermi di tablet, smartphone e computer, il bisogno di usare occhiali non si faceva sentire in questo modo.

FNW: Com’è andato il 2022 per il gruppo De Rigo?
MD: In questo primo anno di ritorno alla normalità, direi che i risultati sono andati oltre le aspettative. Secondo i dati preliminari, il fatturato del gruppo dovrebbe raggiungere i 450 milioni di euro nel 2022, di cui 236 milioni realizzati con la rete wholesale. E questo dopo che abbiamo perso 3 marchi in altrettanti anni, Carolina Herrera, Trussardi e Converse. D'altra parte, abbiamo siglato 11 nuovi contratti, tra i quali recentemente quelli di Twinset, Porsche Design, Philosophy, Philipp Plein, Roberto Cavalli e Just Cavalli. Ciò ha richiesto uno sforzo enorme in termini di capacità creative, investimenti di marketing e impegno commerciale, che ci ha portato in particolare a rivedere la nostra rete di 18 filiali nei nostri principali mercati.

FNW: Quale strategia avete implementato?
DS: Ci siamo allontanati dal nostro modello precedente, che era molto focalizzato sulla fascia medio-alta, per posizionarci in un segmento più elevato con la creazione di una divisione Premium. Attorno al marchio Chopard, che già avevamo, abbiamo aggiunto Philipp Plein, Porsche Design e Roberto Cavalli.

FNW: Che aspettative avete per la griffe Roberto Cavalli?
DS: Abbiamo firmato con Roberto Cavalli per rafforzare la nostra divisione Premium. L'altro fattore importante è che il marchio non si è sovrapposto alle altre nostre collezioni di occhiali di alta gamma, completando perfettamente la nostra offerta. Crediamo fortemente in questa nuova licenza, per questo le dedicheremo uno spazio importante nel nostro stand al Mido, dove verrà lanciata in grande stile. I primi modelli di occhiali, che abbiamo presentato a pochi distributori a settembre al Silmo di Parigi, hanno riscosso molto successo. La prima collezione comprende 29 modelli, di cui 17 di occhiali da sole.

Un modello della nuova collezione Roberto Cavalli - De Rigo


FNW: Come si è evoluto il settore delle licenze nell’eyewear negli ultimi anni?
DS: Dal 2015, c'è stata una competizione esasperata per accaparrarsi sempre nuovi marchi. Il fenomeno è iniziato con la nascita delle aziende di occhiali dei maggiori gruppi del lusso, come Kering Eyewear e Thélios, creata da LVMH, che hanno ritirato dal mercato tutte le griffe più importanti legate al loro perimetro. Da allora gli operatori si battono furiosamente per conquistare marchi non legati a questi due gruppi. Ciò ha profondamente modificato la struttura competitiva del mercato.

FNW: Come affrontate la situazione?
DS: Ci incoraggia a studiare le possibilità in altre aree con marchi che non avrebbero necessariamente pensato di lanciare collezioni di occhiali, come il produttore di pelletteria Furla o il marchio di gioielli Tous, con cui abbiamo avuto un grande successo. Speriamo di ripetere queste esperienze positive con il giovane marchio di streetwear Barrow, con il quale abbiamo appena siglato l’accordo di licenza per sviluppare la loro primissima linea di occhiali.

FNW: I termini degli accordi di licenza sono cambiati?
DS: La percentuale di royalties che paghiamo ai marchi è rimasta paragonabile. Quello che è cambiato è il livello di fatturato che ci viene chiesto di garantire. A volte, se giudichiamo che la nostra rete, in particolare in alcune regioni, non ci consentirà di raggiungere gli obiettivi, preferiamo rinunciare. In effetti, ogni licenza ha una storia diversa. A volte le case di moda vogliono cambiare licenziatario quando c'è un cambio di direttore artistico. Altre volte approfittano del rinnovo di un contratto per alzare la posta.

FNW: Cosa si aspetta da questa edizione del Mido?
DS: L'altissima affluenza che abbiamo visto al Silmo di Parigi fa pensare a un Mido fortissimo, che in questa edizione dovrebbe registrare il vero ritorno alla normalità. Sarà importante vedere come reagiranno gli operatori del settore. Se avremo una buona presenza di rivenditori, vorrà dire che l'impatto delle tensioni geopolitiche dovrebbe essere meno negativo del previsto.

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