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Pubblicato il
7 apr 2022
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Matrimoni, boom cerimonie 2022. L'abito? A strati

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Ansa
Pubblicato il
7 apr 2022

Sale, scende, risale l'orlo non si stabilizza mai e la moda continua a giocarci allungandolo e accorciandolo secondo i capricci della stagione. La lunghezza delle gonne midi lanciate da Dior e Chanel avevano caratterizzato gli anni Quaranta, così come a Mary Quant, negli anni Sessanta, è indiscutibilmente attribuita 'l'invenzione' della minigonna. Corta, lunga, midi, longuette, la gonna ha fatto epoca. Ma mai come quest'anno, si è verificato un fenomeno di convivenza: le varie misure non si sostituiscono a vicenda, ma si affiancano e si alternano di continuo passando con disinvoltura dal corto di Miu Miu e Prada al midi di Tom Ford. “Non poteva restare indifferente”, osserva Giuliana Parabiago giornalista e wedding planner, “l'abito da sposa, anche se spontaneamente devoto al 'fino ai piedi' con una spiccata tendenza ad allungarsi ancora di più in strascichi anche un po' arrotondati”.

Ansa


“E se l'alternativa”, prosegue, “si risolveva spesso nell'amletico coprire o lasciare scoperta la punta della scarpa, quest'anno anche la sposa ha deciso di giocare coraggiosamente con l'orlo e non solo con qualche abito midi di impronta vintage o con le gonne a ruota anni Cinquanta. Il gioco delle lunghezze si esprime con il cambio d'abito - se se ne prevedono due e li si sceglie spesso completamente diversi e quindi anche con altezze d'orlo differenti - oppure con uno stesso abito che sia midi frontalmente e con lo strascico di spalle. Tendenza sintetizzata magistralmente da Carolina Herrera nella recente sfilata di New York con un abito in tulle rosa, quasi un tutù, dalle molteplici gonne montate una dopo l'altra: la prima corta e poi via via le altre midi, maxi, con strascico, per indossare in una volta sola la misura di tutte le emozioni. 

Dopo un periodo di totale sospensione, il calendario delle cerimonie è partito lentamente, causa norme di sicurezza e distanziamenti. Le coppie che avevano rimandato a lungo, hanno preferito continuare a farlo, aspettando di poter essere completamente libere di festeggiare. È questa primavera 2022 dunque il vero inizio di una nuova stagione che ha già fatto registrare alle location il tutto esaurito e che impegnerà il settore in un'estenuante, ma felice maratona. Nel frattempo molte cose sono cambiate. Le aziende hanno capito l'importanza dei social e della comunicazione digitale, il valore che hanno contenuti come la tracciabilità e la sostenibilità, la voglia di segni sempre più contemporanei e vicini alla moda. Le donne fanno la loro scelta più velocemente, senza rinunciare mai al super abito.
 
Secondo Assoeventi Confindustria, il fatturato del comparto che nel 2019 era stato di 33 miliardi, nel 2020 aveva subito un calo del 90%. Gli eventi annullati sono stati l'80% con una conseguente perdita intorno ai 60 miliardi. Ci si aspetta un boom nel 2022 e non solo in Italia. Negli Stati Uniti, dove il settore vale 300 miliardi di dollari (264,5 miliardi di euro) secondo il Wedding Industry Report si passerà da 1,93 milioni di cerimonie del 2019 a 2,47 nel 2022 e a 2,24 nel 2023. Il budget crescerà dalla media odierna di 22.500 dollari a 24.900. 

Le nuove proposte risolvono il dilemma del doppio abito, della voglia di cambiare look fra la cerimonia e la festa interpretando i due momenti in un solo modello. Si tratta di una vera e propria doppia identità: gli stilisti hanno pensato ad un vestito che si compone e si scompone, a cui aggiungere e togliere dettagli, sommare e sottrarre particolari, in un gioco componibile. Niente di prevedibile, ma l'effetto ‘wow’: le maniche a corolla vistose e importanti scompaiono, lo strascico e la gonna ambia rivelano un tubino perfetto, il corpino rigoroso si apre in una scollatura azzardata. Una versatilità che dispone anche ad un successivo utilizzo, proiettando l’abito di un giorno in uno spazio temporale allungato. 

L’abito, inutile ripeterlo, è indissolubilmente legato alla location che lo vedrà in scena. E se è vero che vengono cercati luoghi sempre più speciali, fuori dall’ordinario, particolari, anche lo stile ha perso rigidità, rigore e scontata formalità per esprimere un nuovo romanticismo, fatto di leggerezza, di trasparenze dalla densità variabile, di sofisticata spontaneità. Un’attitudine meno sexy, meno spogliata, fatta di tessuti preziosi, italiani o francesi, di piccoli importanti dettagli. 
Qualcosa Vintage Non tanto uno sguardo al passato rispetto alle linee e ai volumi, non tanto citazioni da storia del costume, ma piuttosto quell'aria un po’ vissuta, quel tanto che può togliere la sensazione del troppo nuovo. Un ricamo, un corpetto un po’ retrò, un pizzo che appartiene alla tradizione, un particolare fatto a mano. Abiti che custodiscono l’arte del fare, sapienze artigianali, archivi estetici per il piacere di un abito che può raccontare una storia e che spesso appartiene al famoso Made in Italy.

Un cinturino a segnare il punto vita con tanto di fibbia con le cifre, una spallina che si fa bretella, una striscia di un tessuto diverso che si fa decoro, sono i dettagli a fare la differenza con qualche incursione del logo e delle cifre. Segni nuovi, segni innovativi che definiscono proposte nuove, mentre non può andare un grande classico: il fiocco. Ora quasi architettonico, gigante e importante alla fine di una manica quasi fosse un capitello, ora dietro a bloccare una scollatura, il fiocco sembra sempre attraversare le stagioni.

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