Reuters API
Gianluca Bolelli
5 set 2019
Marks & Spencer dovrebbe uscire dall'indice FTSE 100 della Borsa di Londra
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Gianluca Bolelli
5 set 2019
Marks & Spencer sarà escluso dall’indice FTSE 100 della Borsa di Londra per la prima volta dalla sua creazione nel 1984, secondo i calcoli dell’agenzia Reuters realizzati sulla base dei prezzi di chiusura di martedì.
L’azienda di distribuzione creata 135 anni fa, le cui vendite stanno soffrendo, tanto da portarla a chiudere diversi negozi, ha ormai un valore di non più di 3,7 miliardi di sterline (4,08 miliardi di euro), il che la classifica al 115° posto nella classifica delle principali capitalizzazioni del mercato londinese.
FTSE Russell, il fornitore dell'indice del London Stock Exchange, include nell’indice FTSE 100 solo le società che figurano tra le prime 110 capitalizzazioni del mercato.
La prossima revisione della composizione dell'indice si baserà sui prezzi di chiusura di martedì prossimo e i suoi risultati sono attesi dopo la chiusura di mercoledì, con le eventuali modifiche che entreranno in vigore il 23 settembre.
FTSE Russell ha annunciato lunedì scorso che Marks & Spencer era una delle società che probabilmente sarebbero state escluse dall'indice di riferimento di Londra in base ai prezzi di chiusura del venerdì.
Ilprincipale problema della catena britannica (che quest’anno ha dovuto affrontare anche inedite problematiche di approvvigionamento per i prodotti di abbigliamento e per la casa) è capire se il suo business nella moda un giorno tornerà a crescere, dopo anni passati a cercare invano di dargli un po' di energia. Alcuni mesi fa, la società ha registrato un nuovo calo di fatturato (del 3,6%) della divisione Abbigliamento e Casa, mentre il suo giro d’affari su base comparabile è diminuito dell’1,6%.
Ne ha fatto le spese Jill McDonald, cui lo scorso luglio è stato dato il benservito. La manager, arrivata nell’ottobre2017 a guidare la divisione Abbigliamento, Casae Bellezza di M&S, pur se priva di esperienza diretta in questi campi (proveniva da percorsi in Halfords e McDonald’s), non è riuscita a rilanciare le vendite dei prodotti non alimentari della società britannica.
Il CEO Steve Rowe ha comunque voluto vedere il bicchiere mezzo pieno, e ha considerato positivo il bilancio del periodo McDonald: “Jill si è impegnata ad istituire una piattaforma solida prima di poterci impegnare nella trasformazione della divisione Abbigliamento e Casa. E c’è riuscita”, ha dichiarato allora. Ma nonostante le belle parole di Rowe, i fatti e le cifre dicono il contrario, ovvero che la manager non è riuscita a raggiungere i risultati sperati.
Con Sandra Halliday
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