Marisa Selfa (North Sails): “Puntiamo a una crescita eco-responsabile”
Marisa Selfa è stata nominata Direttore Generale di North Sails Apparel a luglio. Con la sua carriera internazionale - Ecoalf, Cortefiel, Timberland, Levi's e Adidas - la dirigente possiede una visione trasversale del settore e non manca di ambizioni, soprattutto eco-responsabili, per il marchio d’ispirazione nautica.

FashionNetwork.com: Qual è la priorità di North Sails oggi?
Marisa Selfa: Il nostro desiderio è più che mai quello di proteggere gli oceani, intento radicato nelle nostre origini. Ciò richiede una strategia eco-responsabile. Conosco bene questa esigenza da quando sono stata Direttore Generale del marchio Ecoalf per più di due anni e mezzo. Sebbene nessuna collezione sia perfetta, dobbiamo fare sempre meglio lavorando a fianco di filatori e tessitori. Stiamo anche sviluppando gamme riciclabili, per essere parte di un'economia circolare.
FNW: La vostra strategia commerciale?
MS: Vogliamo diventare un brand globale. Eravamo un marchio molto italiano e il nostro mercato primario rimane l'Italia. Tuttavia, dalla Primavera-Estate 2021, l'Italia sarà superata per la prima volta dall'Europa messa insieme. I nostri sbocchi principali sono Italia, Germania, Francia e Spagna. L'Europa è una priorità per noi, ma non vogliamo svilupparci ad ogni costo, bensì scegliere i partner giusti, dalla produzione alla distribuzione, per generare una crescita eco-responsabile.

FNW: Quali sono gli altri assi di sviluppo?
MS: Vogliamo bilanciare le vendite uomo-donna e diventare un marchio più misto. Oggi il 70% delle nostre vendite è ottenuto nell’abbigliamento maschile, il 15% nella donna e il 15% col kidswear. Sappiamo che non basta proporre un prodotto maschile in un colore destinato alle donne. Perciò occorre avere team di progettazione dedicati.
FNW: I vostri obiettivi retail?
MS: La vendita al dettaglio dà vita al marchio. Tuttavia, non voglio aprire negozi per il gusto di aprirli. Inoltre, per noi può essere importante stabilirsi in località balneari, come nel caso di Saint Tropez. Certo, vorrei che avessimo un negozio a Parigi, ma stiamo cercando anche altrove, sulle coste. Siamo soddisfatti del franchising in Italia e prevediamo di svilupparlo in altri Paesi europei. Allo stesso tempo, ci affidiamo ai rivenditori, veri partner che condividono i nostri valori. Siamo in oltre 1.000 multimarca in Europa, di cui 550 in Italia, e disponiamo di 36 negozi monomarca. Non vogliamo essere ovunque od ossessionarci per la ricerca di fatturati esponenziali. Infine, stiamo ancora investendo nell’e-shop, che ha funzionato molto bene durante il lockdown.

FNW: Come vede il dopo Covid-19?
MS: Secondo me, ci sarà obbligatoriamente un altro mondo post-Covid. Il nostro slogan “Go Beyond” non è un argomento di marketing, ma una mentalità che permea l'intera azienda. Dobbiamo applicarlo alla nostra vita quotidiana e stiamo costruendo una comunità in questo senso. Il movimento di eco-responsabilità ambientale esisteva già prima del Covid-19. Ma ora assume il suo significato più pieno: le persone sono sensibili alla produzione locale, alla responsabilità sociale. Per noi, occorre quindi educare per spiegare il biologico, il riciclo, l’economia circolare. Il pianeta è malato. Le persone sono state e sono ancora ammalate… S’impone una presa di coscienza. Le persone compreranno di meno ma meglio. Tutto questo richiede un cambio di mentalità per i marchi mondiali, una prospettiva a lungo termine e non una gara di velocità fatta di fast fashion. Ciò comporterà investimenti e molto spesso margini inferiori, almeno inizialmente.
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