Marcolin si rafforza in Cina aprendo una filiale a Shanghai

Di

Laura Galbiati

Pubblicato il
12 lug 2021

Marcolin aggiunge una nuova filiale al suo network, che conta già 13 società nel mondo tra Europa (Benelux, DACH, Francia, Italia, Paesi Nordici, Spagna, Regno Unito), Russia, America (USA, Brasile), Asia (Hong Kong, Singapore) e Australia (Sidney). Per rafforzare la propria presenza sul mercato cinese, dove è presente da sette anni tramite una joint-venture con l’operatore locale di eyewear Ginko Group, il colosso veneto dell’occhialeria ha infatti annunciato l’apertura di una nuova filiale a Shanghai.

 
“La Cina sarà probabilmente una delle poche maggiori economie mondiali a espandersi nel prossimo futuro. Siamo entusiasti che la nostra azienda abbia deciso di investire qui con l’apertura di una nuova filiale, nonostante l’attuale periodo storico”, ha dichiarato Kevin Cheung, Head of Marcolin APAC. “Guardiamo con ottimismo al 2021 e agli anni futuri. La nuova sede coprirà l’intera Regione del Mainland China, in collaborazione con le altre filiali della Regione Asia Pacific: Hong Kong, Singapore e Sidney”.
 
La nuova filiale, la cui apertura fa parte di una più ampia strategia di consolidamento aziendale e di presenza diretta nei mercati chiave del mondo, è situata in Plaza 66, nel Distretto di Jing'an, prestigioso quartiere commerciale e finanziario al centro di Shanghai, e ospiterà tutte le funzioni e i reparti aziendali, quali HR, Finance, Design, Vendite, Customer Service, Marketing e Filiera Produttiva.

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Tramite il suo operato, la nuova sede porterà ad un aumento della crescita organica dell’azienda sul mercato, offrendo prodotti sviluppati specificatamente per il mercato cinese, anche grazie alla collaborazione con i maggiori clienti del Paese.
 
L’esercizio 2020 di Marcolin è terminato a quota 340 milioni di euro di fatturato, dai 486,7 milioni del 2019. Nel primo trimestre 2021, il gruppo ha registrato 108,7 milioni di euro di vendite, in recupero dai 93,5 milioni dei primi tre mesi del 2020, con un risultato netto adjusted positivo per 2,6 milioni, dal rosso di 5,2 milioni dell’anno precedente.