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16 giu 2022
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Marco Castelli debutta nelle calzature

Pubblicato il
16 giu 2022

Dal suo stand nell'area Open Space, di fronte a Brunello Cucinelli e vicino a Stefano Ricci e Tombolini, Marco Castelli ha presentato per la prima volta il suo nuovo progetto di calzature, volto ad espandere il proprio universo stilistico, che dal 2015 propone per mezzo di una linea di abbigliamento sartoriale maschile.

Marco Castelli con un suo abito e una delle sue prime sneaker davanti all'ingresso del Padiglione Centrale a Pitti Uomo 102


Top model di fama internazionale con 600.000 follower su Instagram e recentemente volto della campagna del profumo “Bleu” della griffe francese Chanel, che gli ha chiesto di indossare le sue creazioni su misura nelle foto di campagna, Marco Castelli ha una clientela retail cui vende online dai propri profili social e dal suo sito online. “Marco, che oltre ad essere diventato un bravissimo designer è anche mio grande amico, non aveva finora mai affrontato il business sotto l’aspetto del wholesale”, racconta a FashionNetwork.com Alessandro Garaventa, da novembre 2021 direttore commerciale del brand Marco Castelli, manager da 15 anni attivo nel settore delle scarpe di lusso con esperienze da Bruno Magli, Alberto Guardiani, Silvano Lattanzi, Stefano Branchini e con 9 anni di lavoro da Prada, seguendo merchandising e buying per le calzature maschili nelle boutique di proprietà del marchio italiano in Sud Europa e poi in America.
 
“Il nostro progetto nelle calzature prevede la realizzazione di una scarpa innovativa, che rappresenti un trait d’union fra la calzatura classica formale e il mondo delle sneaker contemporanee”, spiega Garaventa. “La sua particolarità è che è dotata di un fondo a cassetta in cuoio con iniezioni di gomma e una tomaia in versione allacciata o slip-on. E poi tallone reclinabile, un elastico all’interno e l’utilizzo di materiali particolari (vitello bottalato, pelle liscia, scamosciato) nelle varianti mono o bicolore e con logo Marco Castelli cucitovi sopra, a contrasto o tono su tono. Tutto realizzato a mano, un paio alla volta, da un artigiano delle Marche”.

La particolarissima suola delle sneaker - Marco Castelli


“Buyer di Medio Oriente, America, Europa e Giappone ci hanno notato a Pitti Uomo dimostrandosi interessati al nostro progetto, che al momento è esposto in uno showroom in zona San Siro a Milano”, dice poi Garaventa. “Stiamo valutando se entrare su una realtà milanese multibrand più strutturata”.

Con 12 SKU divise in 3 materiali, Marco Castelli amplierà sicuramente le gamme nel prossimo futuro. “Pensiamo anche di parlare con i buyer e valutare con loro quali possano essere delle referenze alternative per sviluppare la collezione”, afferma il direttore commerciale. “Siamo stati percepiti come un upgrade delle sneaker classiche per il loro valore aggiunto di estrema artigianalità”, aggiunge Garaventa, “perciò anche con i brand di moda e lusso si possono far nascere tutte le partnership possibili per creare prodotti esclusivi che rappresentino qualcosa di nuovo”.
 
“Dieci anni fa ho iniziato a lavorare come modello, sfilando per tanti marchi prestigiosi, mentre sette anni fa ho cominciato a realizzare capi su misura per me col mio marchio omonimo, grazie al quale vesto da diversi anni gli Al Thani, la famiglia reale del Qatar, nazione in cui aprii anche un pop-up alcuni anni fa, che mi introdusse nel mondo del Medio Oriente”, racconta lo stesso Marco Castelli. “Ho voluto presentare a Pitti Uomo le scarpe perché i miei abiti da uomo in realtà non hanno una collezione vera e propria, ma sono creazioni bespoke in pre-ordine”. Un approccio eco-sostenibile intelligente e moderno, che azzera gli sprechi, perché si produce solo ciò che viene ordinato.

Scarpe di Marco Castelli


“Lavorando con tanti marchi mi sono sempre documentato sulle loro tecniche di produzione, e nella mia mente pensavo già a realizzare dei pezzi unici”, prosegue Castelli, che ha vissuto per 6 anni a New York, ma anche a Parigi, in Giappone o a Istanbul. “Successivamente ho iniziato a realizzare dei capi su misura per me e poi a farli produrre su richiesta da sarti basati a Milano, in Sicilia e ad Avellino per clienti che li richiedevano. Così non avevo sprechi e in più ho sempre numerato ogni pezzo, altro approccio che aggiunge valore. Questi sarti li conoscevo in alcuni casi personalmente e il mio brand li ha potuti aiutare perché con la crisi pandemica avevano perso molto o tutto il loro lavoro. Oggi, anche nelle calzature sarà sempre importante per me veicolare un concetto di mini-produzione esclusiva e unica”, spiega Marco Castelli, che grazie al suo marchio è arrivato a collaborare con nomi come Bentley, Fondazione Cartier o appunto Chanel.
 
“Ho avuto la fortuna nella vita di avere a che fare con geni della moda; importantissimi direttori creativi e designer che si sono rivelati persone splendide dal punto di vista umano ispirandomi non solo a livello stilistico, ma nell’approccio alla vita”, conclude il modello e imprenditore siciliano.

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