Manila Grace riduce le collezioni e punta sul digitale

Di

Laura Galbiati

Pubblicato il
7 giu 2020

Oltre all’emergenza sanitaria, la pandemia di coronavirus ha causato una crisi economica globale, che ha visto il fashion fra i settori più colpiti. Con le fabbriche e i negozi chiusi per mesi, le aziende hanno dovuto ripensare i propri processi produttivi e riflettere sulle strategie e le misure da attuare per la ripartenza.

 
Il brand carpigiano di womenswear Manila Grace ha deciso di ridurre le proprie collezioni proponendone una sola a stagione per l’abbigliamento e una per la linea di borse e scarpe, eliminando quindi la tradizionale suddivisione in pre e main collection.
 
“Ci troviamo in un momento storico al quale non eravamo assolutamente preparati e che ha messo uno stop significativo a tutta quella ‘normalità’ nella quale vivevamo come in un vortice, molte volte in uno stato di totale distacco dal mondo che ci circondava e dagli eventi che avvenivano attorno a noi, in un susseguirsi di obiettivi e di rincorse ai numeri e alle quote di mercato a tutti i costi”, commenta l’azienda nel comunicato stampa diramato.

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Un altro asset sui cui l’azienda carpigiana intende puntare è la digitalizzazione, attraverso il lancio di piattaforme per presentare a buyer e stampa le collezioni in un contesto virtuale il più possibile simile alla realtà: “Vogliamo mostrare un capo o un accessorio come se lo avessimo dinanzi ai nostri occhi, ma allo stesso tempo non vogliamo perdere il rapporto umano e l’empatia con le persone che in questo settore sono fondamentali. I sistemi digitali e virtuali ci permetteranno di abbattere certe barriere cercando comunque di emozionare perché la moda ha nel suo DNA proprio l’emozione”, ha dichiarato Enrico Vanzo, AD di Manila Grace.
 
Nel frattempo, il brand ha riaperto le proprie boutique con tutte le misure di sicurezza necessarie per dipendenti e clienti, prevedendo anche la possibilità di fissare appuntamenti personalizzati in negozio.
 
Manila Grace, che lo scorso anno ha registrato un giro d’affari di circa 45 milioni di euro, realizza il 75% delle vendite in Italia; i primi tre mercati esteri sono Russia, Spagna e Francia.