15 nov 2022
Manifattura Italiana Cucirini cresce del 25% e si rafforza all’estero
15 nov 2022
Manifattura Italiana Cucirini (MIC), storica realtà veneta specializzata nella produzione di filati da cucito, si appresta a chiudere il 2022 con un fatturato di gruppo di circa 20 milioni di euro, in salita del 25% rispetto allo scorso anno e in linea con i risultati pre-pandemici. Tra i principali driver di crescita, il rafforzamento a livello internazionale.

“Grazie al fenomeno del reshoring, indotto dalle difficoltà e dall’aumento dei costi dell’ultimo periodo, le nostre sedi in Albania, dove siamo presenti da circa un anno e mezzo, e in Tunisia stanno andando molto bene e sono tornate ai numeri pre-Covid; in entrambi i Paesi abbiamo una logistica di proprietà e una rete di nostri commerciali”, ha spiegato a FashionNetwork.com Tommaso Cumerlato, Chief Commercial Officer di MIC. “Anche il Marocco, dove stiamo cambiando distributore, sta crescendo molto. Stiamo facendo valutazioni per l’eventuale apertura di altre sedi all’estero”.
Dal punto di vista della produzione, la società continua a investire in innovazione per migliorare ulteriormente il servizio ai clienti: “Abbiamo appena acquistato un nuovo macchinario per sviluppare i colori dei campionari, in grado di tingere le rocchette di filo greggio; questo ci consente di rispondere a specifiche esigenze dei clienti sulle campionature in tempi brevissimi”, prosegue Cumerlato.
Lato prodotto, una delle ultime novità sviluppate dall’azienda è Megaflex, filato realizzato in lyocell, una viscosa cellulosica biodegradabile derivante dal legno, con una tintura resistente in termini di solidità del colore ai lavaggi e ai trattamenti con il cloro. Megaflex è stato scelto per i capi in denim del progetto Indigo Eden, la collezione “manifesto” realizzata da Alessio Berto in collaborazione con le aziende più innovative in ambito sostenibilità e tecnologia; anche i filati di MIC Kuma e Cord, in poliestere riciclato e certificati GRS, sono stati utilizzati per il progetto.

“Per la maglieria abbiamo recentemente sviluppato il filato Exté, che può essere usato all’interno di un tessuto per dare elasticità, rispondendo alle esigenze di comfort che oggi è sempre più un must”, spiega Cumerlato. “Abbiamo lanciato il titolo 2.7, che consente di avere una mano molto setosa e morbida e ci è stato richiesto da maglifici che lavorano per le grandi griffe; è un prodotto dedicato all’alto di gamma”.
Da sempre particolarmente attenta al tema della sostenibilità, MIC ha aderito di recente al 4sustainability roadmap, un vero e proprio percorso verso la sostenibilità che permetterà all’azienda di essere sempre più conforme all’MRSL ZDHC e su specifici SDGs (Sustainable Development Goals), garantendo una migliore qualità delle acque reflue, una diminuzione del consumo idrico ed energetico e una riduzione delle emissioni CO2 nell’atmosfera.
Fondata nel 1976, MIC affonda in realtà le sue radici nel 1911, quando Giorgio Cumerlato fondò l’Ovattificio Cumerlato in provincia di Vicenza per fornire l'ovatta ai produttori locali d'abbigliamento. Dal 2006 la società è basata a Vallese d’Oppeano (VR) e dispone di sedi distributive in Tunisia, Romania e Albania, oltre a uno stabilimento in Egitto dedicato alla produzione di filati in cotone di alta qualità, certificati GOTS; tutto il resto della produzione avviene in Italia.
MIC realizza il 60% del proprio giro d’affari all’estero e i mercati principali sono Tunisia, Romania e Albania, dove si concentrano le aziende che utilizzano i suoi filati.
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