Mango comincia a riaprire i suoi negozi in Europa

“L’attività commerciale di Mango è giunta a un punto di svolta decisivo nella crisi della Covid-19”, ha affermato in un comunicato datato 20 aprile l’azienda di moda catalana. Quel giorno, il marchio spagnolo ha iniziato a riaprire alcuni dei suoi negozi nel continente europeo. Al momento attuale, Mango conta 135 boutique attive e punta ad un incremento graduale di tale cifra, che dovrebbe arrivare a 620 store a fine aprile.

Le prime boutique Mango a riaprire i battenti sono state quelle di Austria (4) e Paesi Bassi (16), due Paesi i cui rispettivi governi hanno iniziato a revocare le misure di contenimento. Altre 16 boutique del brand sono ancora chiuse in Olanda, ma dovrebbero alzare le saracinesche entro la fine della settimana. In Germania, dove pure le restrizioni stanno iniziando a diminuire, ci si aspetta che 42 negozi riprendano le operazioni. Anche le 27 boutique del marchio in Repubblica Ceca, Lettonia, Georgia, Cipro e Ucraina torneranno gradualmente alla normalità.

“La priorità di Mango è quella di salvaguardare la salute del suo personale e dei clienti. In conformità con le legislazioni locali sono state adottate misure di sicurezza e di pulizia straordinarie in tutti i punti vendita”, assicura l’azienda nel medesimo comunicato. Più precisamente, saranno adottati controllo degli ingressi, limitazione degli orari di apertura, pulizia continua degli spazi e fornitura di dispositivi di protezione a dipendenti e clienti.

In alcuni stati, il marchio fondato nel 1984 a Barcellona non ha nemmeno dovuto chiudere temporaneamente, a causa dell'impatto più limitato della pandemia. In Finlandia, Norvegia, Svezia, Corea del Sud, Indonesia e Bielorussia, sono aperti 62 negozi Mango. Nei mercati colpiti per primi dall'epidemia, come la Cina, 53 punti vendita sono stati riaperti nelle settimane precedenti.

Sul territorio spagnolo, le 400 boutique di Mango sono chiuse dallo scorso 14 marzo. A causa di questa situazione, il brand ha adottato misure di cassa integrazione parziale che colpiscono il 79% dei suoi dipendenti nel Paese, ovvero 4.767 persone totali. Inoltre, la società ha partecipato all'acquisizione e alla distribuzione di 2 milioni di mascherine e realizzato 13.000 camici per il personale sanitario. I team di gestione hanno rispettato misure eccezionali, con tagli agli stipendi per i dirigenti. Anche il CEO Toni Ruiz ha dato il buon esempio, rinunciando a tutta la sua retribuzione durante la pandemia.

Mango aveva chiuso un eccellente 2019, con un incremento delle vendite del 6,3% e un fatturato record di 2,374 miliardi di euro. Nello stesso esercizio, le vendite online hanno rappresentato il 24% del giro d’affari totale dell'azienda. Nonostante la chiusura temporanea dei suoi negozi durante la crisi del coronavirus, Mango è riuscito a mantenere un certo livello di attività su Internet, perché la distribuzione non è stata colpita e le consegne hanno potuto essere effettuate (tranne in alcune zone più restrittive). Inoltre, il marchio offre condizioni vantaggiose, come scadenze prolungate per i resi o il ritiro nei negozi degli acquisti effettuati online una volta che questi ultimi saranno riaperti. Infine, sia il magazzino logistico che le aziende di trasporto hanno adottato le misure necessarie per lavorare nella massima sicurezza, sia per il personale che per i clienti.

Mango comincia a riaprire i suoi negozi in Europa

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