EFE
Gianluca Bolelli
8 nov 2022
Mango chiuderà il 2022 con 270 nuovi punti vendita e 120 milioni di investimenti
EFE
Gianluca Bolelli
8 nov 2022
L'azienda spagnola di moda Mango continua la propria espansione geografica e chiuderà quest'anno con 270 nuovi punti vendita, l’ultimo aperto ad Albacete, raggiungendo i 2.600 store sparsi nei cinque continenti. Inoltre, concluderà il 2022 con investimenti globali per 120 milioni di euro, quasi il triplo di quelli del 2021.

Secondo le previsioni per la fine dell'anno, del totale degli investimenti effettuati nel corso del 2022, 40 milioni di euro sono stati destinati all'apertura e al rinnovamento dei negozi e il resto è stato distribuito tra tecnologia, logistica e struttura.
Il direttore retail di Mango, César de Vicente, ha spiegato all’agenzia spagnola EFE che il 2022 è stato un anno “molto speciale”, con l'apertura di negozi emblematici, come quello che il marchio ha inaugurato sulla Fifth Avenue a New York.
A ciò si aggiunge l'espansione che l'azienda sta portando avanti in Paesi come Stati Uniti, Canada e India e la sua crescita e consolidamento in mercati maturi come Spagna, Francia, Italia, Germania e Regno Unito.
Questa spinta all’internazionalizzazione ha portato Mango ad essere presente in più di 115 mercati, dopo che quest'anno è entrato in Marocco e Camerun, e a generare il 79% del proprio fatturato all'estero.
“Essere in così tanti Paesi ci permette di diversificare e sfruttare meglio le opportunità e non dipendere solo da determinati mercati”, ha sottolineato De Vicente.
Anche la Spagna è un punto chiave per l'azienda, poiché nonostante la moda in loco sia un mercato molto “frammentato e atomizzato”, con una quota di mercato del 3%, Mango vi mostra ancora una “importante opportunità di crescita”, ha sostenuto il dirigente.
Pertanto, entro la fine del 2022, Mango avrà aperto più di 30 nuovi punti vendita in Spagna, in città come Logroño, León, Fuengirola, Vigo, Santiago, Melilla, Estepona, Albacete o Platja d'Aro, in aggiunta ai restyling dei negozi di Castellón, Badalona e Granada.
L'obiettivo dell'azienda è “continuare a crescere” e sfruttare le opportunità che esistono nei diversi mercati, adattandosi alle situazioni di ogni Paese.
De Vicente ha assicurato che, nonostante le conseguenze della guerra in Ucraina, l'inflazione o la situazione del dollaro, la società prevede di chiudere l'anno con un record storico di vendite e superare i 2,374 miliardi di euro ottenuti nel 2019, poco prima dell'inizio della pandemia, e spera di raggiungere almeno lo stesso livello di Ebitda del 2021.
Mango ha abbandonato lo scorso giugno le sue operazioni dirette in Russia (mercato che contribuiva per l'8% ai profitti della società) e ha avviato un processo di trasferimento dei propri negozi ad affiliati per un “prezzo simbolico”.
Così, dei 55 negozi di sua proprietà che operavano nel Paese all'inizio della guerra in Ucraina, l'azienda ne ha definitivamente chiusi 11 e ne ha ceduti altri 17, mentre il resto è in fase di cessione.
Nonostante la situazione attuale, per il momento Mango non ha notato un calo dei consumi nei suoi negozi e il suo Retail Manager si aspetta un rimbalzo delle vendite nelle campagne del Black Friday e di Natale, dato che la gente dimostra di aver voglia di comprare e andare a festeggiare.
I problemi di approvvigionamento globale derivati dalla pandemia hanno portato l'azienda di Isak Andic a cercare di ridurre la propria dipendenza produttiva dalla Cina e indirizzarla maggiormente verso l'area mediterranea, in nazioni come la Turchia o il Marocco.

Inoltre, l'azienda è impegnata nella costruzione di una nuova sede nella zona industriale di Riera de Caldes, nel comune di Palau Solità i Plegamans, in provincia di Barcellona, che dovrebbe essere pienamente operativa nel 2024.
Non solo: Mango ha avviato una semplificazione della propria struttura operativa e per questo ha scelto di chiudere due delle sue filiali. Punto Fa, la società capogruppo della società di abbigliamento e che ingloba gran parte della sua attività, assorbirà infatti due delle filiali dell'azienda, Punto Mi SL e Diknah SL, entrambe gestite da Jonathan Andic, figlio del fondatore e titolare del gruppo Mango, Isak Andic. Lo riferisce il quotidiano economico Cinco Días.
Negli ultimi anni, Mango ha mantenuto la sua struttura operativa tra le 50 e le 55 società, cifra che contrasta con le 70 che aveva nel 2014.
Punto Mi, la prima di queste due controllate in fase di chiusura, si è concentrata sulla gestione dei negozi e ha cessato l'attività a fine settembre 2021. Con 48 milioni di euro di patrimonio, ha registrato nell'ultimo anno fiscale un fatturato di 5,25 milioni. Invece, la holding Diknah si è concentrata sulla rappresentazione dei marchi e il suo patrimonio è di 3,2 milioni di euro, ha indicato il giornale spagnolo.
Jonathan Andic, consigliere d’amministrazione del gruppo Mango e direttore di Mango Man, è l'amministratore unico di queste due società in via di soppressione e di altre nove filiali del gruppo, che posseggono un patrimonio congiunto che raggiunge i 560 milioni di euro.
Mango è nato nel 1984 per mano di Isak Andic e attualmente ha Toni Ruiz come CEO. Nella prima metà di quest'anno, l’azienda iberica ha incrementato il proprio fatturato del 25%, ad oltre 1,2 miliardi di euro.
Con Eva Gracia Morales