Mango annuncia di essere tornato a crescere nel 2018
Dopo tre anni di cali delle vendite, Mango torna a crescere. In attesa della pubblicazione dei risultati annuali, che avverrà il prossimo agosto, l’azienda catalana ha annunciato un aumento dell’1,8% del proprio fatturato, a 2,233 miliardi di euro, nel 2018. Il margine operativo lordo ha invece raggiunto i 135 milioni di euro, vale a dire il 17% in più dell’anno precedente e il 75% in più del 2016, quando l’EBITDA aveva raggiunto i 77 milioni di euro.

Questi risultati ottimistici sono il risultato del piano di ristrutturazione lanciato dal marchio sei anni fa e nel quale ha investito circa 1 miliardo di euro, come ha indicato alla stampa locale Toni Ruiz, CEO dallo scorso ottobre. Tuttavia, colui che è stato direttore finanziario di Mango per tre anni non ha rivelato se la società non è più in rosso. Il marchio fondato da Isak Andic ha sottolineato l'impatto determinato dal programma di trasformazione messo in atto, dopo che la società ha iniziato a registrare perdite nel 2016, quando ammontavano a 61 milioni di euro. Questa dinamica si è mantenuta nel 2017, esercizio nel corso del quale il dato è stato ridotto a 33 milioni di euro. Benché Toni Ruiz abbia insistito sul desiderio di migliorare queste cifre, sarà necessario attendere i risultati del prossimo agosto per controllare se saranno migliorate ancora.
Una crescita trainata dalle vendite online
Lo sviluppo dell’e-commerce e della logistica sono due degli elementi chiave di questo processo di trasformazione. Con una presenza online in 80 nazioni, Mango ha superato le previsioni fissate per il 2020 portando già lo scorso anno le vendite online a rappresentare il 20% del giro d’affari. La prossima sfida per Toni Ruiz è di fare in modo che esse raggiungano il 30% negli anni a venire. Gli ultimi dati sembrano favorevoli: dopo un incremento del 15% nel 2017, le vendite online sono cresciute del 30% lo scorso anno.
Per quanto concerne la logistica, l'azienda sostiene di aver aperto sette magazzini nel mondo e ne inaugurerà un altro in Messico. In più, il massimo dirigente dell’azienda iberica ha assicurato che la nuova piattaforma di Lliçà d'Amunt, a Barcellona, funziona già al 100%. Inoltre, Mango dispone di un deposito riservato all’e-commerce che funziona in maniera indipendente. “La nostra idea è di utilizzare gradualmente la rete di negozi come punti di distribuzione. I pure players sarebbero lieti di poter disporre della nostra rete di locali, che ci consentono un posizionamento chiaro e forte”, ha affermato Toni Ruiz al giornale specializzato El Economista.
La trasformazione digitale, necessaria per essere competitivi
Invece la digitalizzazione rimane il cantiere aperto, ma in sospeso, della società. Nonostante i lavori per lo sviluppo del suo programma fedeltà, l'implementazione tecnologica del sistema RFID è lontana dai progressi ottenuti da alcuni gruppi concorrenti. Senza andare lontano, il suo compatriota spagnolo Inditex vuole che il sistema di identificazione tramite radiofrequenza sia attivo per tutti i suoi marchi e in tutto il mondo entro il 2020. Al contrario, Mango ha iniziato a usarlo solamente in quattro negozi a Barcellona e lo inserirà a Madrid in autunno.
Inoltre, Toni Ruiz ha dissipato i dubbi sulle ricorrenti speculazioni riguardanti una possibile Offerta Pubblica Iniziale per il collocamento della società in Borsa. Come ha affermato, Mango non è in vendita, e il suo fondatore, Isak Andic, ne resterà l’unico proprietario. In un modo meno categorico, il leader sta valutando, per la prima volta nella storia dell'azienda, l'emissione di cambiali come possibile alternativa. Di recente, Mango ha notevolmente ridotto il suo indebitamento finanziario netto: dai 617 milioni di euro del 2016 ai 315 milioni di euro attuali.
Mango conta 15.000 dipendenti e una superficie commerciale di 800.000 metri quadrati. Al termine dello scorso esercizio, il brand spagnolo disponeva di una rete di 2.190 negozi in 110 nazioni. I progetti d’espansione dell’azienda con sede a Barcellona includono l’accelerazione della crescita in Cina, dove ha appena siglato un accordo omnicanale con il gruppo Hangzhou Jingzhe Clothing, e negli Stati Uniti d’America.
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