Maison Margiela Artisanal: l’esilio a Parigi di John Galliano
Una mattinata parigina fredda e umida ha fatto da contraltare a una sfilata molto colorata di Maison Margiela Artisanal, in occasione della quale i muri del quartier generale della griffe nell’XI arrondissement sono stati trasformati in un’esplosione di graffiti.
Non dei graffiti qualunque, ma un affresco con un barboncino blu elettrico, cui è stata fatta la toeletta in stile selleria inglese: lo stesso cagnolino che trotterellava in molti look.
C'erano molte cose meravigliose in questa collezione di Maison Margiela Artisanal, il termine usato dal marchio per designare la sua linea d’alta moda. John Galliano ha aperto le ostilità con uno stile sciamanico chic, presentando cappotti decostruiti dalle finiture grezze, decorati con fiocchi, mini piume e guarnizioni assortite, come le versioni 3D dei graffiti decorativi… Il tutto sormontato da caschi da rugby traforati e cappelli da pescatore indocinese. Fluidità di genere con un tocco di crudezza.
Più la sfilata andava avanti, più diventava astratta: che si trattasse di abiti da sera transgender in patchwork, realizzati come fossero un fotomontaggio di graffiti (indossati da giovani uomini con gli occhi scuriti di nero) o cappe di Harris tweed ricamate con il barboncino di John.
In seguito, lo stilista britannico ha improvvisamente cambiato marcia, spedendo in passerella alcuni capi da uomo tagliati in modo malizioso. Una giacca da equitazione in tweed dalle spalle a punta con maniche giganti, completate da una cintura gros grain e abbinati a una calzamaglia da scherma, visti su un giovane splendidamente scarmigliato. Un abito-cappotto con lo stesso tipo di maniche e un impermeabile classico sul torso, poi una serie di cappotti di pelle attillati come guanti, senza maniche, delle vere camicette di forza ultra-chic che ci si chiedeva come fosse possibile indossare.
I modelli e le modelle sfilavano su una passerella decorata da specchi, per riflettere ancor meglio la cura maniacale con cui questi vestiti sono stati confezionati. La musica era letteralmente assordante, ed è partita con il frenetico brano “Knowing the ropes” della Michael Nyman Band and Orchestra.
Provocante, aggressivo e molto spesso sensazionale, è stato uno show d’alta moda pieno di forza. Ma gli mancava un elemento chiave, di quelli che si associano al John Galliano dei suoi splendenti tempi d’oro: una femminilità incantevole. Da dopo il suo addio a Christian Dior, che si trova a due passi dagli Champs-Elysées, l’approdo da Margiela e al suo atelier nella zona nord di Parigi, molto ruvida e non certo raffinata, ha chiaramente rappresentato una nuova vita per John Galliano. Ma il suo modo unico di reinventare la bellezza femminile in modo teatrale è sempre più assente nelle sue sfilate. Il suo trasferimento parigino oggi sembrava un esilio, non solo fisico, ma anche creativo, lontano da una parte essenziale della sua moda. Come un arciere partito per un'avventura con una faretra alla quale mancano molte delle frecce migliori.
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