3 feb 2022
Maglificio Maggia archivia il 2021 a +50%
3 feb 2022
Maglificio Maggia, storica realtà biellese che affonda le sue radici nel 1780, ha chiuso l’esercizio 2021 con un fatturato di 15 milioni di euro, in crescita di oltre il 50% rispetto a 2020, anno in cui l’azienda ha comunque retto bene i colpi della pandemia, realizzando un giro d’affari solo in lieve flessione sul 2019 (9,8 milioni nel 2020 contro i 10 milioni del 2019).

“A parte le settimane di chiusura imposte dal Governo, a livello produttivo non abbiamo avuto grossi problemi, anzi siamo subito ripartiti con nuovi macchinari, nuovi telai e un nuovo impianto per il prelievo dell’acqua da un torrente vicino all’azienda”, racconta a FashionNetwork.com Giovanna Maggia, socio e membro del CdA dell’azienda, oltre che rappresentate della nona generazione della famiglia fondatrice. “La significativa crescita dello scorso anno è dovuta in parte al fatto che nel 2020 i clienti per prudenza avevano fatto poco magazzino, e hanno quindi dovuto recuperare, e in parte al nuovo trend improntato al comfort che ha determinato una crescita della domanda di tessuto a maglia”.
L’azienda, che realizza il 40% del proprio giro d’affari all’estero, conta tra i principali mercati internazionali Francia, Stati Uniti e Far East; anche la Germania, dove Maglificio Maggia ha recentemente siglato un accordo con un nuovo agente, sta performando bene.
Sul fronte prodotto, la società biellese ha presentato a Milano Unica 34 una collezione per la PE 2023 in cui tessuti a maglia di cotone, lino, cachemire e sete convivono con una capsule collection che ha come protagonista il tessuto tecnico, che stagione dopo stagione ha raggiunto risultati importanti in termini di comfort e prestazioni tecniche.
Una proposta estiva che spazia dai jersey per le t-shirt agli interlock mercerizzati da camicia, dalle felpe ai doppi jaquard per i capospalla, dai punti stoffa per gli abiti femminili ai tessuti tecnici e alle spugne. Toni prettamente estivi come i bianchi o i rigati si accompagnano al lurex, alle tinte piene del classico blu o alle stampe camouflage declinate nei toni del grigio e nero. La capsule “Ekologiko” si focalizza sul tema ambientale, a partire dalle materie prime: dal cotone certificato GOTs, al lino ecologico, alla canapa, alla seta organica, al poliestere e alla viscosa riciclati.
“Per noi la sostenibilità è un tema importante da sempre: abbiamo certificazioni tessili su tutti i nostri tessuti e scegliamo partner particolarmente attenti a questi aspetti”, conclude Giovanna Maggia. “Inoltre, abbiamo realizzato molti tessuti recuperando filati del nostro magazzino, ritorti tra loro per dar vita a colorazioni particolari, in un’ottica di economica circolare”.
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