Ansa
29 feb 2016
MFW: sfila la favola di Dolce & Gabbana
Ansa
29 feb 2016
I sogni son desideri sulla passerella di Dolce & Gabbana, che portano la loro moda nel mondo delle fiabe tra zucche e nani, carrozze e specchi. Sono principesse di oggi, che non aspettano passivamente l'arrivo del principe azzurro ma sanno cosa vogliono, quelle che escono dal cancello fiabesco prestato dalla Scala, così come la carrozza, il letto, la grande luna e l'orologio con le lancette che corrono all'indietro che costituiscono la scenografia della sfilata.
Come sempre da Dolce e Gabbana la passerella si snoda come un film, ma la Cenerentola che sfila su un pavimento a scacchi bianchi e neri assomiglia più alla ragazza volitiva portata al cinema da Kenneth Branagh che alla creatura remissiva della Disney.
"Perché se è vero - spiegano i due stilisti - che tutte le bambine sognano di essere delle principesse, oggi le nuove icone sono Elsa e Anna di 'Frozen', che non aspettano un fidanzato ma lottano per la loro indipendenza. Certo, al sogno non si può rinunciare, né nella moda né nella vita reale, ma anche i sogni - riflettono i due - vanno aggiornati ai tempi di Instagram".
Ecco così che ogni uscita - e sono 95 in meno di 10 minuti - è unica, come vogliono essere le ragazze di oggi, quelle che "hanno la sicurezza e l'incoscienza di mettersi davanti allo specchio e di cambiarsi il colore dei capelli da sole, di essere diverse - dicono Dolce e Gabbana - dalla mattina alla sera".
Così il cancello di Cenerentola si apre su un principe azzurro in giacca da cadetto con bottoni di cristallo e pantaloni corti con la banda, per poi mostrare una Cenerentola tutta celeste e luccicante con la scarpetta di plastica o con un tubino bianco tutto impunturato con topi e uccellini che sembrano cucirlo.
Sembrano proprio i bottoni rubati dai topini per l'abito da ballo dell'amica sporca di cenere quelli che decorano longuette e cerchietti-parrucca con ciocche colorate o pieni di fibbie e galloni.
Ma Cenerentola non è l'unica favola 'saccheggiata' dal duo creativo: lo chemisier stampato con le mele ricorda Biancaneve, così come i nani ricamati sull'abito al ginocchio con le spalle segnate, il tubino di velluto rosso con il colletto gioiello e quello nero con lo specchio delle brame.
Il cappotto maschile in pied de poule ha un ricamo di orologi, la maglia la teiera del cappellaio matto, tutti riferimenti presi da Alice nel paese delle meraviglie; la stampa di micetti cita il gatto con gli stivali, uno schiaccianoci decora l'abito bicolor con spille-bottone, una torre ricorda la storia di Rapunzel, il cappotto in bianco e nero tagliato a vivo trasforma il ranocchio in un principe azzurro.
E poi gli elementi di ogni favola: i lampadari di cristallo e i fiori, le corone e i castelli, l'oro e i gioielli. E i cattivi, che non mancano mai, con sorellastre e matrigna di pizzo nero vestite sicilian style.
Non sono per loro i cappotti doppiati in tulle che cadono come un cardigan o quelli di seta trapuntata con fiori tridimensionali, i soprabiti di lana cardata floccata con il glitter e chiusi da fiocchi, le sottovesti di seta e pizzo, gli abitini candidi come camicie da notte e quelli pieni di orsetti, il modello a mosaico che ricorda uno specchio infranto, i sandali luccicanti con la cresta di pelliccia o con le borchie, le borse scrigno e i colletti gioiello.
Il gran finale è un 'e vissero felici e contente' vestito di paillettes rosa confetto.
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