Ansa
22 set 2014
MFW: la femmina 'caliente' di Dolce e Gabbana
Ansa
22 set 2014
Esplode come un vulcano la sensualità della donna vestita Dolce e Gabbana, che hanno mandato in passerella una collezione barocca e ad alto tasso erotico dove la Sicilia dei carretti e del sacro cuore, dei corsetti e dei ricami, incontra la Spagna delle corride e del flamenco. Più 'Sangue e arena' che 'Carmen', senza nacchere e pettinini, ma con pizzi e garofani.
Che la sfilata sia 'caliente' lo si capisce subito: da uno scrigno tutto rosso esce la prima modella, vestita come dopo una notte d'amore, con la grande giacca da toreador ornata da passamanerie portata con le culottes di raso con ricami.
Un incontro tra maschile e femminile che non ha nulla di androgino, anzi, serve a liberare una sensualità tutta mediterranea, vestita di minigonne in pelle ricamata con cuori, perle, diamanti e macramé, portate con sandali intagliati il cui tacco si apre con una chiave e custodisce, come un tabernacolo, una miniatura del sacro cuore.
Cuore che ritorna nelle borse, nei jeans ricamati con metallo e pietre per una collezione che - spiegano Stefano e Domenico - "è tutta impostata sull'amore". Un sentimento che "dà alle donne il potere di essere femmine, di non aver paura di essere seduttive".
Una carica erotica che vuol far saltare "la cappa di bon ton, falsità e perbenismo di questi anni di donne tutte belle, colte, aristocratiche". Se le donne di oggi sono quelle di Instagram, "tutte precise e ritoccate", "questa è reale, con passione", ma anche con ironia.
Così, tra un'uscita e un'altra, Dolce e Gabbana hanno voluto inserire anche il blocco delle "terrone" ("detto con orgoglio - sottolineano - si intende") vestite con quelle creazioni che sono la loro firma: il body corsetto "Dolce", il tailleur che loro chiamano ironicamente "vengo a prendere un caffé", l'abito scollato da "sedotta e abbandonata".
Tutti capi neri e tutti accompagnati da borsetta e bambola, con una serie di 'dolls' con tanto di scatola, abbigliate di tutto punto, come se fossero regali portati dalla Sicilia.
Torna anche la corsetteria degli anni Novanta con cui divennero famosi e che i giovani di oggi non conoscono: la guepiere nera con le stecche, il top sagomato, portati con la gonna lunga di pizzo o con i jeans.
La sensualità è anche divertita: ecco gli abiti a macro pois bianchi su nero con ricami di garofani rossi, le gonne a balze, i pantaloni aderenti da torero con la blusa di pizzo, la borsa a mano con la stampa di un carretto siciliano, il bustino dorato carico di cuori e la coroncina da regina, la clutch dorata con l'ex voto e la catena, il bolero da torero rosa tutto bordato di passamanerie portato con la sottoveste, il poncho di pelliccia con le frange abbinato alle ballerine con applicazioni scintillanti, i calzini di pizzo messi con la gonna a matita e i sandali in plexiglass con cinturino alla caviglia, i gioielli piccolini, crocette e medagliette come quelle della prima comunione.
Tutto, in generale, è sexy e divertente e i due stilisti non negano che sia anche una "reazione a ciò che si vede nel mondo, non una fuga superficiale o un rifugio, ma un invito a godersi comunque la vita". "Negli anni Novanta c'era il minimalismo e se ti mettevi un gioiello ti sparavano, oggi - considerano - c'è tanto perbenismo". Una "cappa di bon ton" che la loro moda invita a far saltare con "un'esplosione di sensualità", come quella delle 60 modelle che chiudono la sfilata, tutte in camicia bianca, giacchina da torero e culotte, con garofani in testa e ballerine ai piedi.
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