Ansa
29 feb 2016
MFW: il fascino dell'uniforme, oversize o rigorosa
Ansa
29 feb 2016
L'uniforme rivista e corretta, reinterpretata secondo i codici della modernità e i motivi iconici di ogni griffe. Chiuse le sfilate milanesi della moda femminile per la prossima stagione fredda, più di un designer si è cimentato con divise e uniformi.
Il giovane stilista viennese Arthur Arbesser si è lasciato ispirare dal pittore belga Michael Borremans per il suo capo must-have, l'uniforme, che poi è una delle sue ossessioni. Non solo, lo stilista viennese rielabora anche grembiuli, casacche e gonne dal fascino austero, perché tutta la collezione è percorsa da una vena collegiale, quasi clericale.
Semplifica e purifica anche Lucio Vanotti, che guarda al mondo militare carpendone la semplicità funzionale. L'uniforme diventa atto di ribellione all'urgenza di mostrarsi, le linee sono pure ma accentuate dalle righe orizzontali di abiti, camicie e pantaloni.
Tutt'altro stile da Vivetta che guarda all'uniforme col suo tocco ironico, lasciandosi ispirare dalle illustrazioni di Erté, pittore e scenografo, tra i più noti esponenti dell'arte déco nella Parigi degli anni Venti. Le sue illustrazioni, tra cui quelle più note create per le copertine di Harper's Bazaar, così come i costumi di scena creati per il teatro rivivono sui cappotti che hanno alamari d'ispirazione militare.
Da Mila Schon lo stilista Alessandro De Benedetti celebra l'alta uniforme con una solenne giacca-divisa dalle spalle importanti. E tutto lo staff dell'hotel Gallia ha indossato per un giorno le tute della stilista Gentucca Bini, facendo da testimonial al progetto The Charm of the uniform, un lavoro di reinterpretazione della divisa da lavoro giunto alla quarta collezione.
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