MFW: il falò della couture di Moschino

La moda è in fiamme e Jeremy Scott dà a fuoco la collezione couture creata per Moschino, come nel falò delle vanità fiorentino del 7 febbraio del 1497 quando, dopo la cacciata dei Medici, i seguaci di Savonarola bruciarono in piazza migliaia di oggetti, durante la festa di martedì grasso.

Se l'obiettivo di questa furia distruttiva era l'eliminazione di qualsiasi oggetto reo di indurre alla vanità, lo scopo del creativo americano è esorcizzare la moda che si prende troppo sul serio nella sua corsa infinita al nuovo.

Proprio lui, che è stato tra i primi a lanciare le capsule collection 'see it now - buy it now', portando nei collezioni una piccola collezione in vendita subito dopo lo show, oggi trasforma ironicamente in moda le discussioni che stanno infiammando le passerelle.

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In un palazzo rinascimentale dato alle fiamme, con poltrone annerite, lampadari caduti e pianoforti rotti, sfilano così abiti che sembrano vittime di un piromane folle: il modello a bustier di pizzo e satin con l'effetto bruciato ricreato con l'aerografo, il vestito da debuttante con ampie crinoline da cui esce del fumo, l'abito da cocktail in tessuto caramella stampato effetto specchio rotto e quello con i tasti del piano. Dal falò emergono degli scheletri di ossa e catene metalliche, che si stagliano su felpe nere e smoking, ma escono anche delle ragazze grintose che trasformano il chiodo in abito da sera o lo rileggono in chiave couture. Per il gran finale il grande lampadario di cristallo caduto dal soffitto si trasforma in un abito da ballo, carico di 25 chili di swarovski.

In tema anche la capsule collection dedicata al fumo, immediatamente acquistabile sul sito moschino.com e già disponibile in alcuni negozi. Dopo aver fatto la parodia del 'junk food', il salutista Jeremy Scott si è divertito ad affrontare il tema del tabagismo con T-shirt con lo slogan 'Fashion kills', rubato alle avvertenze stampate sulle sigarette, o con una mucca fumante che assomiglia al simbolo di una nota marca di bionde. E poi gonne a cerino, borse a forma di pacchetto, cinture e scarpe a sigaretta.