Ansa
22 set 2014
MFW: da Ferragamo torna in scena il sandalo Rainbow
Ansa
22 set 2014
Torna in scena il sandalo "Rainbow" che Salvatore Ferragamo disegnò per Judy Garland nel 1938, con la zeppa altissima a strati sagomati e colorati come un arcobaleno. Massimiliano Giornetti, direttore creativo della maison, ha deciso di valorizzarlo nella sua forma strabiliante e tanto moderna, proponendolo in colori neutri ma in lavorazioni e materiali preziosi.
E così le scarpe diventano il tema unificante di una collezione da "estate gioiosa", che passa dai bianchi ai colori vitaminici, mantenendo forte coerenza. Lo stilista sa qual è la sua donna, la donna Ferragamo: per lei gonne fluide sotto il ginocchio, busto sottile esaltato dalla maglia molto lavorata e dai giacchini a motivi tubolari cuciti nella pelle di rettile, portati con pantaloni dai volumi ampi che rivelano il polpaccio.
E' anche la lavorazione artigianale a rendere ricco il materiale: 40 ore di lavoro per un abito in maglia sfrangiata che nulla ha dunque da invidiare alle più preziose cappe bordate di pitone e al cappottino di rettile ad astuccio, lineare e perfetto.
La manipolazione dei tessuti crea effetti inediti, sfrangiature e motivi grafici materici - paglia e sughero - che lanciano un messaggio di perfetta imperfezione. I toni neutri naturali subiscono metamorfosi fatte di screziature e bagliori metallici, e si alternano ai colori vitaminici, dal verde al turchese all'arancio, negli jacquard che ricordano le mescole di vetro delle murrine.
Dallo scollo "halter-neck", che libera le spalle legando l'abito a un collare, la fantasia colorata si diffonde sul corpo come la livrea dei rettili, in una fusione di motivi e di tinte. "La nuova frontiera del lusso è tutta qui, nella artigianalità e unicità dei capi, che poi è anche da sempre l'emblema di Ferragamo", dice Giornetti.
"Milano non riesce a trattenere la gente della moda, la città fa poco per essere attrattiva e non si impegnano i tanti personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica. Forse dovremmo far venire Renzi!", ha detto Michele Norsa, amministratore delegato del gruppo Ferragamo, dopo la sfilata.
Norsa si è detto convinto che sia difficile difendere la settimana della moda milanese, che stavolta, di fatto, è diventata di cinque giorni scarsi, "se la città non fa qualcosa in più. Speriamo che almeno con l'Expo, l'anno prossimo si riesca a creare un interesse che porti la gente della moda a voler restare più giorni a Milano. Il problema infatti non è solo il calendario, che non voglio criticare perché è sempre difficile organizzarlo, ma la città stessa che ha molte cose pregevoli ma deve anche riuscire a presentarle e comunicarle, per creare interesse e attrattiva".
Comunque, la sfilata di Ferragamo aveva posti in piedi: "Certo, eravamo pienissimi. Però, noi che abbiamo scelto di restare con la sfilata nella giornata di domenica, facciamo fatica a trattenere i clienti, ci chiedono se possono venire prima in show room, insomma è difficile tenerli a Milano la domenica".
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