Ansa
24 feb 2014
MFW: Sicilia incantata, è la favola di Dolce&Gabbana
Ansa
24 feb 2014
Se ogni bambina vive di favole, ogni donna è la protagonista di una fiaba sulla passerella di Dolce&Gabbana, che a Milano hanno fatto uscire fate, elfi e folletti da un giardino incantato, con tanto di neve, nebbia, uccellini e un albero maestoso salito dal pavimento come per magia.
La sorpresa era stata parzialmente anticipata dall'invito, intitolato "Once upon a time in Sicily", con i nomi vergati a mano in una calligrafia fiorita e svolazzante. Ma questa volta la favola dei Dolce&Gabbana è partita da una Sicilia incantata per allargarsi all'immaginario dei racconti più romantici. Quasi come in un sogno, sottolineato dalle musiche tratte dallo "Schiaccianoci" di Chajkovskij, sono elfi, folletti, fate e personaggi delle favole quelli che sfilano sotto gli occhi di Monica Bellucci, Bianca Balti e David Gandy.
Dal periodo normanno, già ripercorso con la collezione per l'uomo, arrivano i passamontagna tutti lavorati come elmi, i guanti carichi di cristalli che sembrano quasi appartenere a un'armatura medievale, i cappotti a mantello con la manica stretta e il corpo voluminoso.
Ma è dai boschi delle favole, quelli di Biancaneve, Cappuccetto Rosso e Robin Hood, filtrati da un'ottica surreale, come in un film diretto da Tim Burton, che escono le vere sorprese della collezione: sono tunichette tutte ricamate portate con le calzamaglie modello folletto; abiti di chiffon svolazzante con stampate le chiavi del castello; cappottini con ramages di fiori e immagini di scoiattoli, civette e uccellini ritagliate e incollate sul tessuto; felpe di visone con cigni ricamati; lunghi abiti in voile floreale con cappucci di pelliccia colorati alzati sulla testa; bluse di tweed con immagini di volpi o di broccato con civette posate sui rami di un albero, portate con leggings e ballerine a punta o slippers dorate; completi con ramages in velluto.
Ci sono poi quei capi che tutte le clienti chiedono: il tubino longuette ben sagomato che esalta le forme, il tailleur di pizzo nero, l'abito bustier di chiffon drappeggiato, la giacca con i bottoni gioiello abbinata alla gonna a matita sotto il ginocchio. E non mancano creazioni che sfiorano l'alta moda, come il cappottino di paillettes con fiori in tessuto applicati, la tunichetta a mosaico argentato, la cappa dorata bordata di pelliccia violacea.
In testa, non solo elmi da cavaliere o cappucci da fiaba ma anche cerchietti di fiori in cristalli colorati. Ai piedi, stivali piatti dai decori medievali o scarpe basse a punta modello Peter Pan. Per il gran finale, uno sciame di lucciole accompagna sessanta modelle, tutte con gli occhi azzurri, in tunichette argentate, passamontagna metallico e stivali cuissard. All'esterno della sfilata, sulla tettoia del teatro Metropol, gli attivisti di Greenpeace srotolano uno striscione di 60 mq. con il messaggio: "Toxic Lies. Courtesy of Dolce&Gabbana" (Bugie tossiche. Offerte da Dolce&Gabbana) per chiedere una "moda libera da sostanze chimiche pericolose", ma in pochi se ne accorgono.
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