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21 feb 2014
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MFW: Moschino, con Jeremy Scott l'ironia pop

Di
Ansa
Pubblicato il
21 feb 2014

Brr che brivido, per il mondo della moda, l'esordio di Jeremy Scott da Moschino, lì dove per vent'anni aveva regnato Rossella Jardini, già assistente del fondatore Franco. Jeremy ha dalla sua che è un tipo davvero pop: "mi viene naturale esserlo" spiega esibendo la cresta colorata, lo sguardo cattivo e poca simpatia a prima vista ma molta fantasia e perfino, negli anni novanta, uno stage da Moschino.

MFW, Moschino, collezione autunno-inverno 2014/15 - Foto: cameramoda.it


Lui è americano (nato in Kansas 39 anni fa) anzi molto americano, ma con il suo marchio ha anche lavorato e sfilato ormai in tutte le capitali della moda, è appoggiatissimo dagli americani, è circondato da uno staff americano, insomma è l'uomo giusto per il mercato americano e per i colossali media americani.

Forza Jeremy dunque, al suo debutto milanese con prima fila molto ricca: dalle cantanti Katy Perry e Rita Ora e al duo newyorkese The Misshapes di cui la modella Leigh Lezard è la voce. Ciò premesso, collezione divertente, bella e degna della maison, dagli abiti agli accessori fino al tono haute couture dei vestitoni fumettistici da red carpet. Sartorialità e ironia sono nel DNA di Moschino e Scott lo sa bene. Ci aggiunge una irriverenza più contemporanea ed ecco che la M di un famoso marchio del fast food (McDonald per capirci meglio) diventa quasi un cuore piazzato dappertutto, tra rosso e giallo, sulla schiena della giacchina chanellosa e perfetta, sulla seta che orla il bon ton del tailleur, perfino sul dietro della pelliccia di visone ma anche sulla maglia fumetto decisamente più easy. I due colori della catena di panini si accoppiano dappertutto e si rincorrono tra borsette con catena e secchielli come il bicchierone da bibita, maglie e piccoli accessori che formano una capsule collection che sarà subito in vendita.

Ma la collezione è molto più di questo pur legittimo e commerciale gioco d'autore. Il packaging, quello magari fantastico ma che viene subito e tristemente buttato via, le scatole dei cereali e delle caramelle, tutte le confezioni più colorate del junk food, il cibo spazzatura che avvince anche se non ci convince (Jeremy comunque è igienista e vegetariano), le etichette degli alimenti con le complicate tabelle dei componenti e delle calorie, vera ossessione dietologica moderna, finiscono stampate sui tessuti insieme ai personaggi dei cartoon che i ragazzini conoscono bene: SpongeBob per esempio, la spugna marina animata di sentimenti, fa capolino da un grandioso abito da sera mentre un topolino da formaggio sbuca tra fiocchi sontuosi, tra volants grandiosi e strascichi voluminosi. La cioccolata, eccola con la sua carta marrone etichettata, impressa sulla seta del vestito da sirena che fa dire ooohhh!

Jeremy Scott al termine della sfilata


Niente da dire, le 47 uscite mischiano ironia e alta moda, proprio quella fatta a mano in atelier (avrà prezzi speciali immaginiamo) arrivando a giocare anche con l'abito da sposa, bianco e vaporoso con il tulle stampato di scritte nere, quelle che informano sui valori nutrizionali dei nostri alimenti. Non resta che augurare buona fortuna alla nuova era Moschino.

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