MFW: Emporio Armani mette tutti in riga

Con la sua linea Emporio, Giorgio Armani mette tutti in riga, e non è solo una questione di stile. I grafismi che caratterizzano la collezione uomo per la prossima estate, infatti, non servono solo a "dare un colpo vivo al nero, qualcosa di forte - spiega lo stilista - dopo anni di melange, di fiori ed etnia", ma esprimono la necessità di "tornare a una pulizia forte, non sottotono, quella di cui abbiamo bisogno".

E questo - sottolinea - "vuol dire avere un concetto più netto dei rapporti, non ricorrere ai sotterfugi". Banditi dunque i "riferimenti a storie che non ci appartengono", Armani guarda piuttosto "agli anni d'oro della Rinascente, con i maestri della Scuola di Arte e Mestieri di Zurigo e i loro manifesti essenziali". Il risultato è "più di razionalismo, è più aggressivo, di rottura".

Una necessità di cesura che si respira nel mondo della moda ma non solo: da una parte Armani ha sentito il bisogno di "fare cose serie perché di cazzate si sono riempiti i negozi e non si sono mai svuotati" e di questo forzare la mano "c'è una specie di rigetto" anche perché in fondo è antieconomico: "un conto è fare una maglietta strana da 30 euro, un conto da 300". Per questo nella moda adesso "c'è un ricomporsi in termini logico-razionali, si è tenuto il freno tirato, si è capito che non deve servire solo allo stilista che crea cose pazze nel suo atelier, viene acclamato come nuovo genio e poi sparisce dopo una stagione".

Di questo rigore c'è bisogno anche nella politica: "c'è sempre più chi dice che servono rapporti più sinceri e meno mafiosi e questo è un buon segnale: la gente capisce che c'è chi si dà da fare per evitare lo sfascio". Pulizia e rigore, dunque, anche per i giovani agguerriti cui si rivolge la linea Emporio. Per loro il grafismo puro delle forme architettoniche, dei colori decisi, delle geometrie delle linee parallele, incrociate, spezzate. Piazzata in orizzontale, stampata o placcata in gomma, è la riga, anche degradé, il motivo ricorrente della collezione. Dai caban ai piccoli giubbotti con la manica a raglan non c'è capo che non abbia motivi geometrici, anche ottenuti con i tagli laser e persino stampati sul cavallino. Righe anche sugli abiti, con la giacca sottile a un bottone con revers sottili e spalle insellate, pantaloni con piccole pince ampi sul bacino e più asciutti sul malleolo, quasi da jogging.

La giacca lascia inaspettatamente la scena alla camicia e alle sue declinazioni: ampia come una felpa, con i revers da blazer, con la zip o la grande riga a contrasto orizzontale, sempre con fantasie grafiche. Per la sera è abbinata agli shorts: un look "formale ed eccentrico per una sera in spiaggia e una rotonda sul mare". Sugli accessori, quasi dei diktat: "non si possono non avere una borsa bianca e delle scarpe bianche, ma con dettagli grafici, che le rendono - conclude - meno sportive e più ricercate".