MFW: Costume National rompe le barriere

Rompe le barriere tra notte e giorno, tra sport e sartoriale la collezione firmata Costume National per i prossimi freddi, disegnata da Ennio Capasa per "una donna che scende dal tacco 12, più agile, contemporanea e consapevole".

Una donna che "piace prima a se stessa che agli altri perché dopo gli anni dell'eccesso e delle forzature - dice lo stilista - questo è il momento in cui cambia tutto". Così anche la moda diventa più autentica, reale, ma sempre con un'emozione, perché sennò - si chiede lui - che moda sarebbe?

Così all'ingresso della sala della sfilata, nel palazzo della Triennale, dove sono transitati i grandi talenti dell'architettura e del design "quelli dell'innovazione e del cambiamento di cui ha bisogno l'Italia", è un'installazione dell'artista Bastiaan Arler ad accogliere gli ospiti. Una scatola bianca con scritto in nero 'ego', 'style', 'society', 'economy', quasi una mappa dei diagrammi di flusso mentali, per rappresentare 'order and chaos within', come spiega il titolo dell'opera, perfetta introduzione alla passerella dove convivono gli opposti. Così il completo sartoriale gessato ha i pantaloni dal taglio jogging, il pull non è in lana ma in tessuto, in un rosso ciliegia o in viola acceso, il tuxedo è reinventato con un piping dorato sulla giacca asimmetrica, l'ecopelliccia è mixata ai panni di lana, i trench lunghi sono smanicati, le gonne sono corte ma a pannelli, gli abiti couture hanno volumi tipici dello sportswear.