LVMH si rafforza in Italia con i nuovi stabilimenti di Fendi e Bulgari
LVMH continua a investire nella propria filiera produttiva in Italia, senza badare a spese. In particolare, Fendi e Bulgari stanno portando avanti un programma ambizioso. La griffe romana nota per i suoi accessori e il suo prêt-à-porter ha appena inaugurato due modernissimi stabilimenti in rapida successione, uno dedicato alle calzature a Fermo, nelle Marche, e l'altro specializzato in pelletteria a Capannuccia (Bagno a Ripoli), vicino a Firenze. Dal canto suo, Bulgari ha avviato i lavori per raddoppiare la capacità produttiva del suo laboratorio orafo di Valenza, in Piemonte.
La nuova unità di produzione e sviluppo specializzata in pelletteria Fendi Factory ha aperto i battenti mercoledì alla presenza di ospiti locali, manager del brand e Antoine Arnault, di passaggio in Italia per lanciare "Les Journées Particuliers". Lo stabilimento di 30.000 mq sorge su un'area di otto ettari, che in precedenza ospitava un altoforno, la fornace Brunelleschi. Il sito è stato completamente bonificato. L'edificio, progettato per ridurre al minimo il suo impatto sull'ambiente, è circondato da un vasto parco con 700 ulivi, che produrranno 900 litri di olio d'oliva all'anno. Il progetto è stato seguito all’inizio dallo studio di architettura milanese Piuarch, poi dal dipartimento di architettura di Fendi.
L'investimento ammonta a oltre 50 milioni di euro, il più alto realizzato dal gruppo in Italia per un solo sito. Lo stabilimento, che prevede di assumere 350 persone entro la fine dell'anno per poi raddoppiare la forza lavoro entro tre anni, ospita tutte le fasi della produzione di borse e pelletteria, uffici, una mensa e un centro di formazione per giovani artigiani della pelle. La Factory completa la capacità produttiva di articoli in pelle di Fendi in Toscana. Finora la griffe si affidava all'altro sito di Ponte a Ema, ma la sua capacità non era più sufficiente.
L'inaugurazione della New Factory Shoes di Fendi a Fermo si è svolta in maniera più discreta il 5 ottobre. In questo caso, LVMH ha investito 12 milioni di euro per trasferire a questa nuova unità, anch'essa all'avanguardia e pensata per essere sostenibile, le attività del suo sito produttivo di calzature di Porto San Giorgio, che ha operato per più di dieci anni ed è basato sempre nelle Marche, regione nota per la sua esperienza nella fabbricazione di calzature.
Il nuovo stabilimento, dotato di pannelli solari, si estende su una superficie di oltre 7.000 mq, comprendendo diverse aree produttive, uffici e magazzini. A termine dovrebbe impiegare 300 persone, rispetto alle 120 che lavoravano a Porto San Giorgio.
In Piemonte, anche il gioielliere Bulgari ha previsto di ampliare ulteriormente la propria Manifattura di Valenza, a soli cinque anni dall'inaugurazione nel 2017 di quello che già era considerato il più grande sito produttivo di gioielleria d'Europa, con una superficie di 14.000 metri quadrati.
Recentemente sono stati avviati i lavori di ampliamento dell'edificio, che dovrebbe raggiungere i 17.500 mq complessivi entro la fine del 2024 attraverso l'aggiunta di due nuovi spazi. La maison prevede di assumere 650 persone entro il 2028, che si aggiungeranno alle 750 già attive nello stabilimento, mentre la capacità produttiva dovrebbe raddoppiare.
"Sviluppato dallo studio di architettura italiano Politecnica, il progetto è stato interamente pensato con un approccio sostenibile e seguendo i principi dell'efficienza energetica, non solo per ridurre drasticamente l'impronta ambientale del sito, ma anche per preservare il territorio vicino e la sua biodiversità ", ha dichiarato Bulgari in un comunicato.
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