LVMH raddoppia nel 2018 i progetti finanziati con il suo "Carbon Fund"
LVMH conferma il proprio impegno in favore della protezione dell’ambiente. Il gruppo di prodotti di lusso di Bernard Arnault, che possiede fra gli altri i marchi Louis Vuitton, Christian Dior, Celine, Guerlain e Sephora, annuncia di aver finanziato 112 progetti di controllo e riduzione delle emissioni di CO2 grazie al suo “Carbon Fund” interno, contro i 64 progetti del 2017.
Il “Carbon Fund” di LVMH è stato lanciato nel 2016 ed è alimentato finanziariamente attraverso i contributi delle sue aziende, “tassate” in funzione delle emissioni di gas serra generate dalle loro attività sui propri siti produttivi e nei loro negozi. Le somme raccolte vengono quindi assegnate a vari progetti destinati a ridurre l'impronta di carbonio del gruppo; per esempio, a strutture per produrre energie rinnovabili.
L’anno scorso, il gruppo numero uno mondiale del lusso si era impegnato ad incrementare i propri obiettivi raddoppiando il prezzo del carbonio per tonnellata di CO2 emessa, passato da 15 a 30 euro, chiesto come contributo alle maison del gruppo. Cio ha permesso a LVMH di raccogliere 11,3 milioni di euro nel 2017, il che significa, secondo il prezzo del contributo stabilito, che le griffe di LVMH hanno prodotto più di 376.000 tonnellate di CO2 equivalente in termini di emissioni di gas a effetto serra.
Questo denaro è stato investito in 112 progetti che hanno generato una riduzione di CO2 molto più limitata... Nel 2018, tali progetti hanno infatti permesso “di evitare l'emissione di quasi 2.500 tonnellate di CO2 equivalente all'anno (sulla durata di vita delle attrezzature installate quest’anno); pari all'equivalente delle emissioni annuali di 1.600 famiglie europee”, indica il gruppo nel suo comunicato. In altre parole, la strada da percorrere prima che LVMH possa ridurre radicalmente il suo impatto sull'ambiente è ancora lunga. Anche se bisogna segnalare che le sue emissioni di anidride carbonica sono diminuite rispetto all’anno precedente.
Quest’iniziativa s’iscrive nella politica strategica ambientale del gruppo basata sul programma “LIFE 2020” (LVMH Initiatives For the Environment), uno dei cui obiettivi è quello di ridurre del 25% le sue emissioni di CO2 entro il 2020. L’idea è di seguire le direttive che erano state lanciate nel 2015 durante la conferenza “COP21” a Parigi per lottare contro il cambiamento climatico.
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