Reuters API
Gianluca Bolelli
28 apr 2023
LVMH punta sulla Cina per il restyling globale di Tiffany & Co.
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Gianluca Bolelli
28 apr 2023
Mentre Tiffany & Co. celebra il suo flagship di New York City appena rinnovato, lo store “The Landmark” che considera il suo fiore all'occhiello, dietro le quinte i massimi dirigenti aziendali sono concentrati anche sul rivedere la struttura del retail del marchio di gioielli in un luogo più lontano - la Cina, il suo secondo maggiore mercato.

“C'è un'enorme opportunità per Tiffany in Cina”, ha dichiarato il CEO di Tiffany & Co., Anthony Ledru, in un'intervista pubblicata questa settimana.
L'etichetta di proprietà di LVMH si è già assicurata proprietà immobiliari di prim'ordine per diverse nuove location Tiffany in Cina, ha affermato Ledru, aggiungendo che attualmente Tiffany possiede 39 negozi nella Cina continentale.
Negli ultimi due anni Tiffany ha lavorato per individuare le migliori location del Paese, con tre o quattro nuovi spazi in pole position, tra cui l'area commerciale alla moda di Sanlitun a Pechino. Altri negozi della rete esistente saranno trasferiti e ampliati, ha affermato il dirigente.
Gli investimenti arrivano nel bel mezzo di un rimbalzo delle vendite verso l’alto per il comparto del lusso in seguito alla revoca delle restrizioni contro il Covid-19, che ha spinto un'ondata di acquirenti verso negozi di fascia alta come quelli dei marchi principali di LVMH: Dior e Louis Vuitton.
I maggiori attori del settore del lusso, LVMH e il produttore delle borse “Birkin” Hermès, sono coloro che ne hanno beneficiato maggiormente, come si evince dalla loro crescita globale delle vendite nel primo trimestre, rispettivamente del 17% e del 23%.
L'attenzione di Tiffany sulla Cina arriva nel mezzo di un reset del marchio volto ad ampliarne la base clienti e portarne le gamme verso una fascia più alta, sotto la direzione di LVMH, che ha acquistato il gioielliere americano nel 2021 per 16 miliardi di dollari.
Una revisione della rete globale di negozi sarà centrale per tale strategia, in quanto con questo provvedimento l’azienda dovrà cercare di colmare il divario con Cartier, che appartiene a Richemont, rivale diretto di LVMH.
Tiffany ha aumentato le vendite fino a 5,1 miliardi di euro nel 2022, dai 3 miliardi di euro del 2020, e si prevede che raggiungerà i 7,4 miliardi di entrate nel 2025.
Le vendite del rivale più grande Cartier sono state pari a 8,48 miliardi di euro l'anno scorso e dovrebbero raggiungere i 12,2 miliardi nel 2025, secondo le stime di HSBC.
Mentre i dirigenti di LVMH cercano di ringiovanire la rete di vendita al dettaglio globale di Tiffany, contemporaneamente hanno in programma di attingere agli elementi dell'avamposto sulla Fifth Avenue di New York, recentemente rinnovato, che mescola opere d'arte (tra cui un dipinto di Jean-Michel Basquiat) con esposizioni di gioielli riunite attorno a collezioni specifiche come la robusta linea “HardWear” e i bracciali “Lock” di forma ovale, oltre a design di Elsa Peretti, Paloma Picasso e Jean Schlumberger.
“Con un laboratorio come 'The Landmark', possiamo raccogliere e scegliere gli elementi senza copiarli sistematicamente”, ha detto Ledru, citando il Blue Box Café - il cui soffitto è ricoperto di scatole Tiffany penzolanti - come un carattere distintivo potenzialmente da aggiungere ai negozi in altre parti del mondo.
“Abbiamo un nuovo concept - è molto per un cliente: passiamo dall'essere invisibili al diventare molto visibili”, ha aggiunto Ledru, osservando che la spinta alla modernizzazione dei negozi includerebbe “molto più spazio, tanti più prodotti”.
Mentre il settore immobiliare sarà la chiave per la crescita del marchio in Cina, anche un aumento delle scorte aiuterà, allentando la crisi dell'offerta per alcuni dei suoi articoli più costosi, ha affermato ancora Ledru.
LVMH all'inizio di questo mese ha annunciato l'intenzione di acquistare i produttori di gioielli francesi Orest e Abysse al fine di aumentare la produzione per Tiffany, aggiungendo all'azienda cinque laboratori nella Francia orientale e 800 dipendenti.
“Saremo in grado di offrire parure di gioielli che prima non avevamo”, ha detto Ledru.
L'acquisizione, che necessita ancora dell'autorizzazione delle autorità di regolamentazione francesi, contribuirà anche ad alleviare la crisi negli approvvigionamento che è in atto per alcuni articoli di alto livello, tra cui la spilla “Bird on a Rock”, storico pezzo disegnato da Schlumberger con un cacatua appollaiato su una grande pietra preziosa – il cui prezzo spazia da 75.000 dollari a più di 4 milioni di dollari.
L'etichetta statunitense ha liste d'attesa per la spilla della fascia prezzi più alta, a partire da 1 milione di dollari, ha detto Ledru.
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