LVMH: moda e pelletteria confermano il loro predominio nel primo semestre
La divisione moda e pelletteria di LVMH mostra una forma quasi impensabile in questa prima metà dell'anno. Il suo peso nel gruppo del lusso è aumentato di 5 punti, fino al 48%. Mentre la minaccia del Covid-19 pesa ancora a seconda dei diversi contesti geografici, le vendite della divisione sono infatti salite del 38% in crescita organica nei primi sei mesi dell'anno, rispetto al primo semestre 2019, a 13,86 miliardi di euro (+81% rispetto al primo semestre del 2020), trainate in particolare da Louis Vuitton e Christian Dior. Ma non solo.
Louis Vuitton ha registrato una performance notevole, guidata dalla sua dinamica creativa e dalla sua ricerca dell'eccellenza artigianale, indica il gruppo francese del lusso nel suo rapporto semestrale. La griffe di punta di LVMH ha visto crescere le proprie vendite ovunque, anche in Europa, dove ha registrato “ottimi aumenti di oltre il 50%”, ha affermato il CFO Jean-Jacques Guiony durante una teleconferenza. Quest'ultimo ha voluto mettere in risalto soprattutto “l'immenso talento di Virgil Abloh”, il direttore artistico delle collezioni uomo, riferendosi alla recente acquisizione da parte di LVMH del 60% di Off-White, brand dello stilista americano.
Guiony ha sottolineato, in particolare, il contributo più che benefico di Virgil Abloh per il gruppo, e soprattutto per Louis Vuitton. “L'idea è quella di continuare e rafforzare la collaborazione tra Vuitton e Virgil, perché è stata estremamente fruttuosa negli anni. Ci ha aiutato a definire uno stile molto preciso e avvincente per Vuitton. E penso che il business del menswear di Vuitton prima di lui e dopo di lui sia molto diverso, e che sia molto meglio oggi”, ha dichiarato il direttore finanziario. In tale occasione si è appreso che LVMH aveva un'opzione d’acquisto su Off-White che scadeva il 30 giugno. Da qui la recente operazione.
Christian Dior Couture, da parte sua, ha sperimentato “un semestre brillante con una crescita notevole in tutte le sue categorie di prodotti presso i clienti locali”. In particolare, la maison si prepara a riaprire con un format innovativo lo storico negozio parigino di avenue Montaigne. Allo stesso modo, anche lo store di New York sulla 57th Street subirà una profonda ristrutturazione e sarà nel frattempo sostituito da un pop-up store, appena aperto sulla 5th Avenue.
Bene anche Fendi, che ha anch’esso appena aperto un flagship store a New York sulla 57th Street, così come bene sono andati Celine, Marc Jacobs e Loewe, ma anche Givenchy, “la cui prima collezione di Matthew Williams, appena arrivata in negozio, ha iniziato bene”.
La quota di clienti cinesi non è aumentata
Tutti questi marchi hanno visto le loro vendite continuare a crescere in Cina, con una progressione in linea con le attività di ciascun brand.
Come ha osservato il CFO, “anche se stavamo facendo affari molto, molto buoni con i clienti cinesi, la quota di clientela cinese non è in aumento. Soprattutto in Vuitton e Dior, la crescita con i cinesi è molto forte, ma rimane in linea con la crescita dei principali brand. La quota di questa clientela è ragionevolmente costante rispetto allo scorso anno e soprattutto al 2019”.
Tuttavia, la domanda in questo mercato rimane molto elevata e non sembra essere stata influenzata da un ritorno alla normalità pre-pandemico. Secondo il direttore finanziario di LVMH, i cinesi non hanno cambiato i loro comportamenti. Acquistano comunque altrettanti beni di lusso, senza dedicarsi maggiormente a spese più “esperienziali” (ristoranti, benessere, viaggi, ecc.).
Mentre gli Stati Uniti continuano a confermarsi un mercato molto forte, la sorpresa arriva dall'Europa, dove LVMH ha visto “delle belle progrewssioni con la clientela locale”. “Sono ancora insufficienti per compensare ovviamente il calo dell'attività turistica che abbiamo vissuto in Europa, ma nonostante ciò questi progressi sono significativi. Il che è molto incoraggiante perché, almeno a breve termine, il business nel Vecchio Continente sarà realizzato attraverso i clienti locali e non i turisti”, nota Jean-Jacques Guiony, sottolineando che “questo permette di occupare i nostri negozi in questo periodo, nonostante la mancanza di turisti, cosa estremamente importante”.
Nel dettaglio, la Francia è rimasta indietro a causa di un ultimo lockdown “un po' più severo” che altrove, e soprattutto a causa della sua maggiore esposizione ai flussi turistici. In misura minore, Spagna e Italia sono un po' in ritardo rispetto ai Paesi più nordici (molto meno dipendenti dai turisti e maggiormente dai clienti locali), che stanno andando abbastanza bene, nota il manager.
Per quanto riguarda i canali di vendita, LVMH deve ancora recuperare l'entità del traffico di persone che precedentemente realizzava nel canale della vendita al dettaglio. “Le percentuali di conversione sono forse più alte, ma il traffico non c'è ancora. Al contrario, nell'e-commerce, abbiamo registrato una crescita molto forte, veramente molto forte”. Sul punto, Jean-Jacques Guiony precisa che il gruppo non prevede di commercializzare i propri prodotti di moda e pelletteria su piattaforme terze.
Un margine operativo corrente di oltre il 40%
Dal lato della redditività, il risultato operativo corrente della divisione moda e pelletteria è stato di 5,66 miliardi di euro, in crescita del 74% rispetto al primo semestre del 2019, facendo emergere un margine operativo corrente del 40,8%. Quest'ultimo è sceso al 22,1% nella prima metà del 2020, prima di risalire al 33,9% il 31 dicembre. “Abbiamo avuto miglioramenti significativi, soprattutto in Dior, ma non solo. In particolare marchi come Fendi, Marc Jacobs, Celine, solo per citarne alcuni, hanno notevolmente migliorato i loro margini e sono intorno al 20%, che è francamente un successo”, ha affermato.
L'obiettivo è preservare il livello dei margini, pur aumentando gli investimenti in questo secondo semestre “per alimentare le strategie di marketing e distribuzione che intendiamo sviluppare”, indica il direttore finanziario, pur rilevando che alcuni costi che erano stati ridotti dalla pandemia - come gli affitti dei negozi - stanno riaffiorando.
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