AFP
Gianluca Bolelli
10 feb 2021
LVMH diventa la prima capitalizzazione borsistica d’Europa
AFP
Gianluca Bolelli
10 feb 2021
Il colosso mondiale del lusso LVMH ha conquistato il titolo di prima capitalizzazione di mercato europea, davanti a Nestlé, grazie alle sue vendite resilienti nel 2020, nonostante il contesto sanitario.
Mercoledì, intorno alle 13:30 italiane, LVMH valeva 271 miliardi di euro, contro i 265 miliardi di Nestlé.
Il valore del titolo del numero uno al mondo nel comparto del lusso, dopo aver vacillato a febbraio e marzo, nel pieno della crisi, ha superato da inizio novembre il livello di metà febbraio 2020 (circa 425 euro), prima dell’arrestarsi dell'economia mondiale.
L’azione di LVMH è salita di oltre il 33% dal 30 ottobre, per chiudere l'anno con un incremento di quasi il 24%, a 510,90 euro. Dal 1° gennaio il titolo ha guadagnato quasi il 5%.
“Le azioni dei marchi di lusso, e di LVMH in particolare, sono diminuite all'inizio dell'epidemia poiché essa sembrava provenire dalla Cina”, riferisce all’AFP Régis Bégué, direttore della gestione azionaria di Lazard Frères Gestion.
“Ma il percorso del mercato azionario alla fine riflette abbastanza bene la situazione sanitaria, in quanto nel 2020 ci siamo resi conto che l'epidemia non si è mai diffusa in modo significativo in nessun Paese dell'Asia”, continua l'esperto.
"Di conseguenza, la dinamica commerciale è rimasta molto forte in quell’area e per i gruppi del lusso, che sono molto esposti in questa regione, ciò si è tradotto in un percorso borsistico notevole”, aggiunge.
“È una sorta di consacrazione” per il gruppo, aggiunge Arnaud Cadart, gestore di portafogli per Flornoy, intervistato dall’AFP.
LVMH ha saputo trarre vantaggio dalla forte ripresa registrata nella seconda metà del 2020 in Asia, dove ha realizzato lo scorso anno il 34% delle vendite (Giappone escluso) contro il 30% del 2019, mentre gli Stati Uniti hanno rappresentato il 24% del suo business.
L'impennata dello shopping online gli ha inoltre consentito di limitare il calo delle vendite e della redditività dello scorso anno e di avvicinarsi al 2021 con “cauta fiducia”.
“I prodotti di lusso di LVMH hanno rappresentato anche un elemento per regalarsi qualcosa di piacevole. Enormi risparmi si erano infatti concentrati tra le classi agiate, quelle un po' preservate dalla crisi”, aggiunge Cadart. Per loro, soprattutto per gli occidentali, “una borsa di Vuitton o un vestito di Christian Dior hanno sostituito un bel viaggio o un buon ristorante, esperienze che non hanno potuto fare nel 2020”, secondo lui.
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