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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
10 feb 2021
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LVMH compra i diritti del marchio Vendôme. Il sindaco della città difende la scelta di venderne il nome

Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
10 feb 2021

Il sindaco di Vendôme (dipartimento Loir-et-Cher, nel centro-nord della Francia), Laurent Brillard, ha difeso martedì la propria scelta di vendere per 10.000 euro il nome della sua città a LVMH perché lo possa utilizzare nei prodotti di gioielleria.

vendome.eu


“La città di Vendôme non cede il suo nome a Louis Vuitton, controllata di LVMH, bensì cede il marchio 'Vendôme' solo sulla classe 14 (dell'Istituto Nazionale della Proprietà Industriale), che consente semplicemente all'azienda di utilizzare il nome 'Vendôme' per qualsiasi creazione di una collezione o di prodotti legati alla gioielleria di lusso”, ha precisato Laurent Brillard all’agenzia AFP. “Il consiglio comunale ha approvato i termini del contratto di cessione (...). Su 33 consiglieri, di tutte le aree politiche, ci sono stati solo due voti contrari e due astenuti”, ha detto.
 
Il gruppo LVMH possiede dal 2018 un laboratorio di pelletteria a Vendôme, cittadina situata a meno di 200 chilometri a sud di Parigi, e prevede di aprirne un secondo nel 2021. In quell’occasione, il comune vendette già al colosso guidato da Bernard Arnault il nome ‘Vendôme’ per 10.000 euro, ma per consentirgliene l’utilizzo nei prodotti di pelletteria. Questo laboratorio si trova in un edificio storico, restaurato da LVMH, che secondo il sindaco vi ha investito decine di milioni di euro.

Contattata da FashionNetwork.com, la maison ha confermato la notizia, ma non vuole commentare questa iniziativa, né fornire maggiori dettagli sul progetto “Vendôme”, che dovrebbe essere svelato nei prossimi mesi. Nel frattempo, Louis Vuitton ha appena iniziato i lavori per allestire un secondo laboratorio alla periferia della città, a Villiers-sur-Loir.
 
“Vendôme ha ottenuto un enorme vantaggio con l'arrivo di Vuitton. E in questo caso recuperiamo altri 10.000 euro per un nome che avrebbero potuto usare comunque. Alla fine, tra l'edificio in stile Reggenza e l’atelier in costruzione, nel breve-medio termine verranno creati 500 posti di lavoro”, ha ricordato il primo cittadino di Vendôme.
 
“Dire che Vendôme è stato venduto per 10.000 euro è una semplificazione inaccettabile”, ha affermato. Secondo il sindaco Brillard, questo accordo non impedirà alla città di 17.000 abitanti di utilizzare il nome ‘Vendôme’ come meglio crede. “Inoltre, il nome "Vendôme" è utilizzato regolarmente da anni da molti marchi che non ci hanno mai chiesto la benché minima autorizzazione. C'è già un hotel Vendôme, un salumificio Vendôme, ci sono i cosmetici Vendôme...”, ha puntualizzato Laurent Brillard.
 
L’attivista ecologista Florent Grospart ha espresso molto disappunto per la vicenda sui social network. “Privatizzare questa parola e trasformarla in un emblema pubblicitario è una decisione che non possiamo condividere”, ha detto, criticando “l’abbandono totale” del nome della città al gruppo LVMH.
 
Perché questa bramosia di accaparrarsi l’utilizzo del nome Vendôme? Il motivo è che questo toponimo rimanda inevitabilmente, nella mente di tutti, alla celebre piazza parigina omonima, sinonimo di lusso per eccellenza, che ospita le principali maison di gioielleria del mondo… oltre che il flagship store di Louis Vuitton.
 
Non è la prima volta che LVMH ambisce ai diritti di un nome prestigioso. Dopo aver messo le mani sullo storico marchio Jean Patou nel 2018, il gigante del lusso ha anche acquistato nel contempo il nome del suo iconico profumo “Joy” per cederlo a Christian Dior, l’altra sua griffe di punta accanto a Louis Vuitton.

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