Luxottica: adesioni OPS Essilor oltre il 97%, addio Piazza Affari

Altissima adesione, come prevedibile, all'Offerta pubblica di scambio lanciata dalla holding EssilorLuxottica sulle azioni della società italiana dell'occhialeria: in tutto si è arrivati oltre il 97,5% del capitale, il che rende più semplici le procedure per arrivare al 'delisting' da Piazza Affari del titolo del gruppo fondato da Leonardo Del Vecchio. L'addio formale dalla Borsa di Milano è previsto tra fine febbraio e inizio marzo, con la holding che è da tempo tranquillamente quotata a Parigi.

La fusione tra i due gruppi (i giganti rispettivamente delle montature e delle lenti) è già stata sancita dalle assemblee, ma questo passaggio serviva a raccogliere le ultime azioni di Luxottica ancora in circolazione, mentre le ultimissime - cioè il 2,4% circa mancante - saranno probabilmente consegnate a breve, in quanto i detentori si troverebbero in mano tra poco un titolo illiquido, non quotato su alcun mercato.

In molti hanno come sempre atteso l'ultimo giorno della riapertura dell'OPS, che aveva già raggiunto il 93,3% nei termini 'normali', una fase che ha raccolto il 4,24%, per un totale quindi abbondantemente sopra la soglia del 95% che avvia lo 'squeeze out'.

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Ora l'holding comincerà anche le procedure per individuare l'amministratore delegato di un gruppo che vale 17 miliardi di ricavi, con 48 di capitalizzazione in Borsa. Un gigante che vede Del Vecchio a pari poteri con il management transalpino, ma in posizione dominante come peso azionario: attraverso Delfin ha il 31% dei diritti di voto, che configura un controllo di fatto. Certo ora è una società del tutto di diritto francese, ma forse l'anziano imprenditore ci ha visto lungo anche questa volta: i 'suoi' stabilimenti sono ancora in larga parte in Veneto, ma si è tolto quasi completamente dal 'rischio Italia'.