AFP
Gianluca Bolelli
23 nov 2021
Lush lascia nuovamente alcuni social media, per la salute mentale dei suoi clienti
AFP
Gianluca Bolelli
23 nov 2021
Il marchio britannico di cosmetici Lush chiuderà da venerdì prossimo i suoi profili sui social media Facebook, Instagram, Tiktok e Snapchat per proteggere la “sanità mentale” dei suoi clienti, molti dei quali sono ragazze adolescenti.

In un comunicato di lunedì scorso, Lush, nota per le sue palline da bagno effervescenti e i saponi colorati, ha aggiunto che questi account rimarranno disabilitati nei 48 Paesi in cui opera fino a quando queste piattaforme “agiranno per fornire un ambiente più sicuro ai propri utenti”.
Già uscito da Facebook e Instagram nel 2019, Lush vi era poi tornato. Oggi la nuova decisione contraria. Il gruppo resterà comunque presente su Twitter e YouTube.
L’azienda britannica ha affermato di averne “avuto abbastanza” di reti come Facebook, Instagram, TikTok e Snapchat, in particolare in seguito alle recenti rivelazioni della statunitense Frances Haugen, ingegnere informatico che ha lasciato Facebook a maggio, la quale ha denunciato l'impatto dei social network sui bambini e ha accusato queste piattaforme di alimentare la disinformazione e la diffusione di contenuti d’odio.
Il gruppo afferma di aver già preso in considerazione in passato l'idea di ritirarsi definitivamente dai social media, ma che ha deciso di compiere questo grande passo dopo le recenti rivelazioni della Haugen e di altri informatori “coraggiosi, che indicano con chiarezza i pericoli a cui sono esposti i giovani a causa degli algoritmi attuali e di normative eccessivamente flessibili”.

Il fondatore Mark Constantine ha affermato di aver trascorso tutta la sua vita evitando di inserire ingredienti dannosi nei prodotti del marchio, aggiungendo che “ora ci sono prove schiaccianti del fatto che veniamo messi a rischio quando usiamo i social media. Non sono disposto ad esporre i miei clienti a questo danno, quindi è tempo di toglierli dal nostro mix”.
Lush ha promesso che non sarà “completamente anti-social. Faremo tutto il possibile per trovare nuovi modi per connetterci, per costruire altrove canali di comunicazione migliori, oltre a utilizzare le strade più vecchie e collaudate”.
Comunque, “qualcosa deve cambiare”, insiste il gruppo inglese, che “spera che le piattaforme introducano direttive migliori sulle buone pratiche e che vengano approvate delle normative internazionali”, conclude la nota.
Con Sandra Halliday
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