12 nov 2022
Lovrén punta a 10 milioni di fatturato nel 2022 e si distribuirà in 8 nuove nazioni
12 nov 2022
Ottimi i traguardi raggiunti in questa annata da Lovrén, brand di beauty Made in Italy con sede a Genova del gruppo Clinicalfarma. Nato nel 2018 e ad oggi presente in circa 4.000 punti vendita in tutta Italia, Lovrén è distribuito in altrettanti negozi multimarca anche all’estero. Nel 2022 ha prodotto 2 milioni di mascara e ora il marchio punta a raggiungere i 10 milioni di fatturato entro la fine dell'anno.
“Abbiamo già ordinato oltre 3 milioni di mascara per il 2023 e oltre 700.000 creme viso. Inoltre, rilanceremo la linea solari e prevediamo grandi sorprese per il 2023, insieme ad un ampliamento e completamento delle linee attuali”, rivela Diego Gulli, Amministratore Delegato di Clinicalfarma che, insieme ad Alessio Baldaccini, è al timone di Lovrén. “Per quanto riguarda il mercato estero, tra fine 2022 e inizio 2023 saranno attivati contratti di distribuzione ufficiali in altri 8 stati. Attualmente Lovrén è distribuito in Francia in circa 1.500 punti vendita con una rete di 32 agenti diretti plurimandatari, in Spagna in circa 2.000 e sta ampliando il suo mercato in Romania e Bulgaria”.
Clinicalfarma considera prodotto di punta di Lovrén il mascara “M1”, che definisce leader di mercato fin dal 2019 nel canale farmacia. L’azienda ligure di prodotti per la cura del corpo e il benessere della persona indica che Lovrén produce il primo, secondo e terzo mascara più venduti nelle farmacie italiane, la prima e seconda matita occhi, il primo eyeliner e la prima, seconda e terza crema viso nel mercato dei prodotti anti-age venduti nelle farmacie, escluse le private label. Grazie a questi primati, Lovrén è la settima azienda per volumi nel totale dei mercati presidiati nel segmento ‘Dermocosmesi & Igiene’ e leader assoluta nel mercato complessivo del make up in farmacia.
“Quando il brand Lovrén è nato abbiamo puntato tutto sull’offrire altissima qualità in un prodotto che avesse un prezzo accessibile per tutti i consumatori”, conclude Diego Gulli. “Questo permette di alimentare il nostro circolo virtuoso basato su grandi produzioni in maniera continuativa”.
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