Louis Vuitton potrebbe aprire un hotel sugli Champs-Élysées
Varie fonti affermano che Louis Vuitton potrebbe aprire il suo primo hotel sugli Champs-Élysées, unendosi alla pletora di case di moda che sono entrate nel redditizio business degli alberghi di lusso.

Sorpresa, e non delle più piccole: il primo hotel di Louis Vuitton potrebbe aprire al numero 103 di avenue des Champs-Élysées, nel luogo in cui un'altra azienda di LVMH, Dior, aveva precedentemente annunciato l'istituzione della sua nuova sede e l'apertura di un mega flagship.
Alla fine sarà Louis Vuitton ad occupare questo imponente edificio. E Dior? La maison potrebbe rilevare la macro-boutique Vuitton al numero 101, secondo fonti vicine all’ambiente immobiliare parigino.
Tuttavia, l'edificio al numero 103 è attualmente coperto da un gigantesco telo bianco stampato con immagini Dior. Ma questo cambio di strategia pare sia il risultato di un'aspra lotta interna, dopo la nomina lo scorso febbraio di Pietro Beccari alla direzione generale di Louis Vuitton. L'ex CEO di Dior ha curato un colossale progetto di rinnovamento dello storico flagship Dior, sulla vicina avenue Montaigne.
“Prima della pandemia, l'informazione ufficiale era che Dior avrebbe avuto il 103. Ma non è più così. Immaginate l'impatto che un hotel Louis Vuitton a cinque stelle avrà sull'intero viale!”, esclama entusiasta un professionista immobiliare del quartiere.
Secondo le sue stime, LVMH (in mano all'uomo più ricco del mondo, Bernard Arnault), potrebbe pagare circa 60 milioni di euro l'anno per l'affitto del numero civico 103, che appartiene alla famiglia reale del Qatar. Questo enorme edificio di 22.000 metri quadrati è probabilmente il più grande degli Champs-Élysées, a sua volta il viale più famoso d'Europa.
La prima informazione riguardante questo cambio di strategia è stata pubblicata da La Lettre A, un sito economico indipendente, che sottintende come questo cambio di rotta sia scaturito da una discussione piuttosto animata all'interno del gruppo.
“Bernard Arnault, che non esita a scatenare rivalità tra i propri figli e i suoi baroni del lusso, gioca ancora una volta a Monopoli sugli Champs-Élysées”, si rammarica La Lettre A. Secondo la testata, anche Tiffany era in lizza per il 103. L’azienda di gioielleria è gestita da Anthony Ledru, e il suo direttore marketing e prodotto è nientemeno che Alexandre Arnault, il secondo figlio di Bernard Arnault.

Ma a quanto pare Pietro Beccari e Louis Vuitton hanno vinto la partita. Quando era da Dior, Pietro Beccari ha creato Dior Suite, un appartamento di lusso con un proprio chef esclusivo, sopra il flagship Dior in Avenue Montaigne. I clienti estremamente facoltosi che lo occupano beneficiano anche di personal shopper disponibili 24 ore su 24 e accesso al negozio al di fuori degli orari di apertura, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Nessun portavoce di LVMH ha volute commentare la notizia.
Nel 2022, Louis Vuitton ha realizzato un fatturato di oltre 20 miliardi di euro sotto la guida del CEO Michael Burke, dirigente noto per aver raggiunto i più alti tassi di crescita dell'intero gruppo durante i suoi passaggi presso i marchi Louis Vuitton, Fendi e Dior. Il che vuol dire che la maison può certamente permettersi l'investimento rappresentato da un hotel di lusso.
Michael Burke aveva già accennato alla possibilità di aprire un hotel Louis Vuitton, ma all'epoca aveva fatto cenno a una location vicina all'attuale sede dell'azienda nel I arrondissement. Però un altro hotel del gruppo LVMH, il Cheval Blanc, si trova nelle vicinanze, sulle rive della Senna. È stato ritenuto troppo vicino.
Oltre ai cinque alberghi Cheval Blanc, LVMH possiede tredici hotel Bulgari, l'ultimo dei quali è stato aperto a Tokyo il mese scorso. Nel 2018, LVMH ha acquisito Belmond, una catena di lusso unica che gestisce l'Hotel Cipriani a Venezia, lo Splendido a Portofino e il Copacabana Palace a Rio.
Per questo progetto non è stato ancora richiesto il permesso di costruzione, ma secondo La Lettre A, il gruppo di costruzioni francese Vinci si occuperà della ristrutturazione.
Costruito nel 1898, l'edificio in stile Haussmann all'epoca era già un albergo. E non è tutto: fu proprio in una delle sue stanze che nel 1917 venne arrestata la sulfurea spia Mata Hari prima di essere fucilata. Trasformato in banca nel 1919, l'edificio fu poi requisito dalla Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra ospitò la sede francese della banca HSBC.
Per quanto riguarda la data di apertura prevista, per il momento non è filtrato nulla. L'albergo dovrebbe avere un giardino interno, mentre le finestre al piano terra dovrebbero essere rialzate. Una dozzina di super suite attenderanno quindi le prenotazioni delle persone più ricche della Terra.
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