30 apr 2015
Louis Vuitton : gli scacchi del famoso tessuto non possono essere brevettati
30 apr 2015
La decisione del Tribunale della Corte di Giustizia Europea del 21 aprile scorso riguardante il celebre motivo a scacchi (il famoso damier in francese, ndr.) della griffe Louis Vuitton è certamente sorprendente. Secondo questa sentenza, infatti, questi motivi non possono essere brevettati.
Per giustificare la sua decisione, il Tribunale europeo, che ha sede in Lussemburgo, parla di “motivo (a scacchi, ndr.) figurativo basico e banale, dato che è composto di una successione regolare di quadrati della stessa dimensione che si differenziano per un'alternanza di colori”. E prosegue: “questo motivo non comporta alcuna variazione notevole rispetto alla rappresentazione convenzionale degli scacchi… Il motivo a scacchi è una figura che è sempre esistita”.
E questo anche se il pattern damier di Vuitton (in Francia si pensa a motivo a damiera e non a scacchiera, perché proprio nell'Esagono venne inventata la dama nel '700, ndr.) si è imposto nel tempo come un punto di riferimento caratterizzante per il marchio francese.
La Corte ha poi rilevato che la società Louis Vuitton non ha fornito prove sufficienti del fatto che esso costituisse un segno distintivo.
Stranamente, il brevetto per il damier a quadretti beige e marroni è stato depositato solamente nel 1998 e quello per il motivo in nero e grigio nel 2008, anche se è stato utilizzato fin dalla nascita del marchio, avvenuta nel 1889. Brevetti che la Corte di Giustizia Europea ha di colpo cancellato su richiesta di un retailer tedesco, Nanu Nana, che aveva presentato denuncia al riguardo dinanzi al giudice.
Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.