Loretta Caponi si sviluppa in America con Nordstrom e progetta uno shop-in-shop da Harrod's
Man mano che il mondo moderno diventa più digitale, si prova una sensazione di conforto nell’ammirare i prodotti realizzati con la tradizione delle abilità artigianali e del savoir-faire di epoche passate.
Come succede da Loretta Caponi, azienda con sede a Firenze nota per la sua squisita biancheria e i raffinati indumenti da notte fatti a mano. Oggi, a sette anni dalla scomparsa della fondatrice, la figlia Lucia e il nipote Guido portano il marchio nel futuro pur mantenendone intatte le radici sartoriali. FashionNetwork.com ha parlato con Guido Caponi, il direttore delle operazioni, mentre l'azienda a conduzione familiare si spinge ulteriormente nel mercato americano, un’espansione messa in risalto dalla collezione realizzata con un importante retailer.

Loretta Caponi ha lanciato alla fine di aprile da Nordstrom una collezione di 66 pezzi composta da capi di pigiameria, abbigliamento da giorno e opzioni per la sposa; questi ultimi sono spesso articoli più informali per il ballo post-cerimonia o un matrimonio sulla spiaggia, per esempio. Loretta Caponi attinge ai suoi oltre 20.000 disegni di ricami del proprio archivio per reinventare tecniche di cucitura classiche come il punto catenella, risalente all'800, che contraddistingue la collezione dalla manifattura artigianale. Il rivenditore con sede a Seattle porterà la collezione in 6 dei propri punti vendita, che sono stati selezionati dal suo direttore moda Rickie de Sole, il quale, secondo Caponi, seguiva la collezione già da diverse stagioni.
Il rivenditore americano si mostra lieto di essersi assicurato questa partnership unica. “Siamo entusiasti del lancio di Loretta Caponi da Nordstrom, giusto in tempo per l'estate. Il marchio di lusso fiorentino porta un'aria di romanticismo che innalza il livello di un guardaroba estivo dotato di splendidi ricami artigianali e tessuti nobili e freschi. Non vedo l'ora che i nostri clienti possano mettere le mani su una collezione così speciale”, ha detto de Sole a FashionNetwork.com via e-mail.
Il brand Toscano sta inoltre lavorando a un particolare shop-in-shop con Harrod's che dovrebbe perfezionarsi nei prossimi giorni. “Quando sono salito a bordo nel 2015 dopo la morte di mia nonna, avevo due obiettivi. Il primo era uno shop-in-shop da Harrod's, che è in arrivo - la partnership si concentra sulla biancheria per la casa e per il letto. Un altro è un negozio indipendente a New York, ma prima ci stiamo concentrando sul commercio all'ingrosso. Gli americani apprezzano l'artigianalità europea; sono affascinati dalla storia e dall’heritage [del Vecchio Continente], perché qui non la stessa cosa non c’è”, ha dichiarato Caponi in aprile in un'intervista a New York, dove il Chief Operating Officer si è recato per promuovere ulteriormente il marchio.
“Il sogno di aprire un monomarca a New York è qualcosa che probabilmente è da fare con un partner, qualcuno di cui possiamo fidarci per il nostro marchio, che conosca bene il mercato locale”, ha aggiunto.

Da quando è entrato in azienda dopo una carriera da Ermanno Scervino, il giovane Caponi ha aumentato la produzione da circa 300 pezzi per collezione venduti esclusivamente tramite ordini privati ai circa 5.000-6.000 capi attuali, commercializzati privatamente attraverso l'atelier/retail del marchio a Firenze e tramite clienti all'ingrosso. Delle circa 70 location mondiali in cui è diffuso, 20 si trovano negli Stati Uniti. L’elenco dei punti vendita wholesale include fra gli altri Capital a Charlotte, in North Carolina, diversi negozi Aerin, Canary a Dallas, Flora and Henri a Seattle, French + Italian a Boston, La Garçonne a New York, Over the Moon a Charleston, The Avenue a Houston.
Considerando la natura dei suoi prodotti - tutti fatti a mano - non è un'impresa facile. “Preservare la manifattura artigianale è più facile a dirsi che a farsi ed è una fase che deve essere introdotta presto per promuovere tali mestieri. Ogni anno formiamo almeno un giovane nella tecnica del ricamo per aiutare a mantenere vivo il know-how”, ha spiegato. I suoi primi tre anni di lavoro li ha passati coltivando rapporti con degli artigiani per aumentare la produzione per il business del commercio all'ingrosso. Il marchio è “Made in Italy al 99%, principalmente fatto in Toscana”, secondo il direttore delle operazioni.
Tornare come direttore operativo è stato un po' un ritorno a casa per il nipote della fondatrice Loretta. Ha lavorato nell'azienda di famiglia dopo il liceo prima di andare all'università, e poi da Scervino. Quando sua nonna è morta, dice che la concorrenza non era feroce. “Nessuno in famiglia voleva lavorare in azienda”, ha affermato infatti Guido Caponi. Suo fratello lavora come architetto e contribuisce al design dei negozi del brand.
Sebbene sia l'archetipo di quanto accade nell’artigianato italiano, la storia dell'azienda della famiglia Caponi è ancora rara in questi giorni. L'attività risale al 1933, quando la giovane Loretta dovette contribuire ad arrotondare il magro reddito della sua famiglia facendo la cucitrice durante i pomeriggi.
All'inizio della seconda guerra mondiale, una quindicenne Loretta aveva risparmiato tutti I denari che aveva potuto, riuscendo ad acquistare pizzi e tessuti delicati per avviare un'attività in proprio una volta terminato il conflitto. Tuttavia, gli anni non sono stati clementi con i tessuti nascosti in una soffitta, e i sogni di nonna Caponi si sono temporaneamente infranti quando nel dopoguerra li ha scoperti mangiati dalle tarme.
Ma Loretta Caponi non si è commiserata. Era determinata ad avviare un'attività dopo essersi sposata con un artista e aver avuto il primo figlio durante la guerra. I suoi primi clienti furono le fidanzate e le mogli degli artisti della cerchia del marito. Grazie a un'idea geniale di uno di quei clienti benestanti, i suoi modelli sono stati presentati a Parigi e venduti ai clienti per corrispondenza.
Basata a Firenze, Loretta ha trascorso quegli anni viaggiando due volte a Roma per presentare nuovi pezzi. I suoi indumenti da notte dai colori vivaci e riccamente ricamati hanno rivoluzionato il panorama dello sleepwear di quel periodo, fatto di capi per la note seriosi e dai colori pastello. La sua lista di clienti ha presto incluso celebrità come Jane Fonda e reali come Paola Ruffo di Calabria, l'ex regina del Belgio.

Nel 1966, la grande alluvione di Firenze produsse un inatteso colpo di fortuna per la fiorente attività, quando Loretta vi aprì il suo primo negozio dopo che il suo precedente inquilino l’aveva lasciato libero in seguito al disastro, fondando ufficialmente il proprio marchio nel 1967.
“Fortunatamente per lei, ha trovato un piccolo negozio (25 metri quadrati) con una piccola vetrina e ha iniziato a lavorare fuori da questo spazio e a presentarvi la sua collezione, la camicia da notte di quei tempi, che ora è in collezione come abito. Qui ha introdotto il ricamo a nido d’ape nell'abbigliamento per adulti”, ha ricordato Guido Caponi.
Mentre era ancora all'università, sua figlia Lucia ha iniziato a lavorare nel negozio, dove ora ricopre il ruolo di direttore creativo.
“Mia nonna era un'artista, non aveva grandi progetti per avere successo nell'azienda. Pensiamo che, in un certo senso, volesse che il marchio morisse con lei. Sentiva che quella era la sua vita, ma è diventata anche la vita di mia madre. Certo, era felice che lo stessimo portando avanti. A volte era gelosa delle creazioni di sua figlia”, ha ricordato a proposito delle dinamiche aziendali della famiglia.
Invidiosa o no, Caponi sente che sua nonna approverebbe.
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