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Reuters
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Pubblicato il
28 set 2010
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Longchamp supererà le sue previsioni più positive nel 2010
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Reuters
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28 set 2010
28 set 2010
Longchamp conta di ottenere un aumento delle sue vendite compreso fra il 20% e il 25% quest'anno, superando così le proprie previsioni, in ragione soprattutto della notevole ripresa del mercato americano, di flussi turistici importanti in Europa e del dinamismo asiatico che non accenna a diminuire.
La nuova linea Happy di Longchamp |
Come molti protagonisti del mondo del lusso, il pellettiere francese, celebre per le sue borse pieghevoli, ha visto crescere tantissimo le vendite nel primo semestre, con un tasso di crescita record del 25% tra febbraio e aprile.
"La tendenza è continuata anche in seguito (...) Le vendite sono state nettamente migliori del previsto", ha dichiarato Jean Cassegrain, direttore generale del gruppo, in un'intervista a Reuters.
Nel 2009, al termine di un anno di crisi senza precedenti per l'industria del lusso, il brand è arrivato a chiudere l'esercizio con vendite in leggero aumento (+4%).
In giugno, Longchamp aveva dichiarato di attendersi un rallentamento delle sue vendite nella seconda parte dell'anno, in particolare per ragioni legate a basi di comparazione meno ottimistiche rispetto al primo semestre.
"Non siamo i soli a constatare questo vigore (...) Nel 2010, ci attendiamo per fine 2009 una crescita del 7% o dell'8%. Siamo passati al 15% in primavera e adesso ci aspettiamo una crescita compresa fra il 20% e il 25%", ha precisato Jean Cassegrain.
LE INCERTEZZE PER IL 2011
Dopo aver realizzato un fatturato di 260 milioni di euro nel 2009, Longchamp dovrebbe riuscire a superare nettamente i 300 milioni di euro quest'anno.
Queste stime forniscono importanti indicazioni sulla prosecuzione di questa buonissima tenuta delle vendite del settore, malgrado le incertezze sul possibile sviluppo della crescita in Europa e i timori di deflazione negli USA.
Interno di una boutique Longchamp |
Tutti i grandi nomi del settore, LVMH, Hermès e Gucci (gruppo PPR) hanno reso note delle performance semestrali nettamente superiori alle attese degli analisti.
Jean Cassegrain ha tuttavia precisato che il risultato del gruppo – che non ha voluto divulgare – non aumenterà con le stesse proporzioni delle vendite se si tiene conto degli investimenti realizzati, in particolare nell'ambito comunicazione e nella rete di negozi.
Longchamp ha aperto circa venti negozi quest'anno, arrivando a raggiungere un totale di circa 250 boutique.
Anche se la domanda per ora rimane solida, Jean Cassegrain preferisce però astenersi da qualsiasi previsione per l'anno prossimo. "Per il 2011, ci possono essere motivi di apprensione, anche se, per il momento, non osserviamo segnali o avvisaglie di debolezza", ha dichiarato.
La fine dei piani di rilancio attuati negli Stati Uniti e gli aumenti delle tasse che si può facilmente prevedere saranno applicati in Europa, nell'intendimento di ripianare le perdite e i deficit di bilancio, fanno in effetti sorgere più d'un dubbio su una reale crescita dei consumi.
LA RUSSIA RESTA UN PUNTO DEBOLE
Nel 2010 Longchamp dovrebbe realizzare delle vendite record negli Stati Uniti, paese che incide per il 10% sul fatturato del marchio, superando cosi i risultati di prima della crisi.
In Asia non ci sarà meno dinamismo: le vendite aumentano del 30% l'anno in Cina, un paese che dovrebbe diventare tra i cinque più importanti per Longchamp entro il 2013, a fianco della Francia, Gli Stati Uniti, la Germania e il Giappone.
La società, che ha ridotto i suoi costi grazie alla delocalizzazione di un terzo della produzione in Cina, in Marocco, in Tunisia e alle Mauritius, si posiziona tra i marchi cosiddetti del "lusso abbordabile", con borse in pelle i cui costi variano tra i 200 e i 600 euro.
Il gruppo, che conta oggi una dozzina di negozi in Cina, ha appena inaugurato due nuove boutique a Shanghai e Pechino, mentre altre due verranno presto aperte ad Hong Kong e Taipei.
La Russia resta invece ancora un mercato debole per il marchio: Longchamp annovera infatti un solo negozio a Mosca e un altro verrà aperto a San Pietroburgo entro qualche mese, insieme a due corner.
Versione italiana di Gianluca Bolelli ed Elena Passeri; fonte: Reuters
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