Reuters API
Gianluca Bolelli
15 mar 2023
Londra teme di perdere consumatori del lusso a vantaggio di Parigi e Milano
Reuters API
Gianluca Bolelli
15 mar 2023
I rivenditori londinesi del settore del lusso temono che la città stia perdendo la sua capacità d’attrazione come meta fondamentale per lo shopping, con i turisti provenienti da Stati Uniti, Cina e Golfo Persico che preferiscono invece riversarsi a Parigi e Milano, dove le agevolazioni fiscali offrono ancora un modo per ridurre il costo dei loro acquisti.
Il ministro delle finanze Jeremy Hunt è pronto a presentare il resoconto di bilancio del governo mercoledì, in una fase in cui l'industria del Regno Unito vuole che il politico ripristini lo shopping esentasse (tax free) per i visitatori stranieri, terminato nel 2020 quando la Gran Bretagna ha lasciato l'Unione Europea.
Grandi nomi, tra cui i grandi magazzini Harrods e Harvey Nichols, il gestore della proprietà del Chelsea, Cadogan, e il The Lanesborough Hotel hanno unito le forze con centinaia di retailer per sollecitare Hunt a cambiare le regole.
“Abbiamo sentito da alcuni marchi che stanno dando la priorità a Parigi per gli investimenti nei negozi”, ha detto all’agenzia Reuters Steve Medway, CEO di Knightsbridge and King's Road Partnerships, in un'intervista ad Harrods, prima dell'apertura della giornata.
Medway ha osservato che i visitatori internazionali contribuiscono annualmente con 28,4 miliardi di sterline (34,5 miliardi di dollari) al PIL del Regno Unito, di cui Knightsbridge e King's Road costituiscono una parte sostanziale.
I dati della società internazionale di rimborso fiscale Global Blue mostrano che mentre la spesa dei visitatori statunitensi in Gran Bretagna è tornata ai livelli pre-pandemia del 2019, le loro spese in Francia, Spagna e Italia sono aumentate.
Ad aggravare il problema, gli stessi consumatori britannici stanno iniziando a spendere di più nell'Unione Europea, dove possono anche richiedere il rimborso dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) applicata alle merci.
Considerando i segnali evidenti del fatto che alcuni marchi di lusso stiano investendo di più nei loro negozi francesi sugli Champs Elysées rispetto ai loro punti vendita londinesi, i dirigenti del settore affermano che l'incentivo fiscale dovrebbe essere ripristinato per mantenere la Gran Bretagna competitiva.
I manager sostengono che la continua mancanza del tax free avrà un impatto sull'intero ecosistema turistico, inclusi hotel, ristoranti, taxi, musei e teatri.
Il governo afferma che i turisti possono ancora usufruire degli acquisti esentasse nel Regno Unito se spediscono le merci direttamente a un indirizzo estero al di là della Manica e che ha eliminato gli acquisti tax free per aumentare le entrate, ma dopo una valutazione ha scoperto che il provvedimento non avrebbe avuto un grande impatto sul turismo.
Autogol
Burberry, il più grande marchio di lusso nell’ecosistema retail della Gran Bretagna, ha avvertito l'anno scorso che Londra stava perdendo terreno rispetto ad altre città europee per la regola dell'IVA. Il produttore di borsette Mulberry ha citato l'abolizione degli acquisti esenti da IVA come un fattore importante che sta dietro alla chiusura del suo negozio di Bond Street il mese scorso.
Sarah Jaconelli, direttore delle comunicazioni per la New West End Company, che rappresenta 600 aziende, ha detto che la Gran Bretagna ha segnato un clamoroso autogol: “Puoi andare in Europa e ottenere uno sconto del 20%, perché non dovresti farlo?”.
I dati di Global Blue sono netti, quasi desolanti. Mostrano che la spesa dei visitatori americani nel Regno Unito è tornata al 101% dei livelli del 2019 nel 2022, ma che la Francia e l'Italia hanno raggiunto oltre il doppio di quei livelli, arrivando rispettivamente al 256% e al 226%.
Per i visitatori provenienti dagli stati del Golfo Persico - Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti - le vendite nel Regno Unito sono tornate solo al 65% dei livelli del 2019. La Francia nel frattempo era al 198% rispetto al 2019, l'Italia al 166% e la Spagna al 158%.
Più preoccupante per il futuro, un sondaggio Global Blue condotto su 10.000 cinesi che hanno visitato l'Europa nel 2019, dal quale è anche risultato che la Gran Bretagna stava pure perdendo in attrattività.
Sebbene nel 2019 fosse la seconda destinazione più popolare dopo la Francia tra i grandi Paesi europei, il sondaggio ha mostrato che solo il 42% dei cinesi aveva in programma di visitare la Gran Bretagna, in calo rispetto al 70% del 2019, con Spagna, Italia e Germania che sono invece diventate più popolari tra questi consumatori.
“I cinesi saranno il gruppo demografico più critico da tenere d'occhio, perché sono sempre stati i più sensibili ai prezzi”, ha affermato Medway, la cui partnership rappresenta centinaia di aziende ed esercizi nei distretti dello shopping di lusso.
“Ecco perché l'esenzione fiscale era così importante per loro, e ora siamo l'unico Paese in Europa a non offrirla”.
L'amministratore delegato di Harrods, Michael Ward, ha affermato che se non verrà intrapresa alcuna azione, l'impatto si vedrà ben oltre i negozi, con hotel e ristoranti di Londra che già notano l'assenza di acquirenti internazionali.
Anche Cadogan, il principale proprietario e locatore di immobili nei quartieri di Chelsea e Knightsbridge, a ovest di Londra, il cui territorio si estende su oltre 90 acri di terreno, ha invitato il governo ad agire.
“In un momento in cui dovremmo concentrarci sull'incentivazione dei viaggi internazionali, ora ci troviamo in un netto e non necessario svantaggio rispetto alle nostre vicine città dell'UE”, ha affermato l'amministratore delegato della società, Hugh Seaborn.
Il residente cinese Hang Hen, 22 anni, stava facendo acquisti con un suo amico in New Bond Street martedì mattina. Intervistato da Reuters ha detto che non aveva considerato prima la questione dell'IVA, perché in genere spendeva i soldi dei suoi genitori.
“Forse terrò per me molti più soldi, così andrò in Francia”, ha aggiunto.
© Thomson Reuters 2023 All rights reserved.