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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
17 set 2023
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London Fashion Week sabato: JW Anderson, Roksanda e Molly Goddard

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
17 set 2023

In un soleggiato sabato londinese, tre designer audaci hanno presentato visioni contrastanti della moda, sebbene uniti nei loro tentativi comuni di esplorare silhouette inaspettate, fatte di tessuti e materiali grezzi improbabili.
 
JW Anderson: la plastilina a Chalk Farm
“Non sapevo che producessero ancora la plastilina in Irlanda”, ha sorriso Jonathan, il cui invito e i cui look di apertura erano realizzati proprio con quel materiale.

JW Anderson - Primavera-Estate 2024 - Womenswear - Londra - © Launchmetrics


L'invito era un lungo lingotto rettangolare beige; però non era fatto di cioccolato, ma di Play-Doh (una popolare marca di plastilina in vendita nel Regno Unito, ndr.), a simboleggiare vestiti che continueranno a modellarsi sul corpo ancora molto tempo dopo essere stati acquistati.
 
In una sfilata presentata all'interno della Roundhouse, una storica sala concerti del quartiere Chalk Farm, nella zona nord-ovest di Londra, la plastilina celtica ha impostato il tono dell'ultima sorprendente collezione della maison di JW Anderson.

Il designer nordirlandese prende l'idea del Play-Doh e la utilizza come una maquette, creando contemporaneamente dei rendering 3D. Di conseguenza, i primi cinque look sembravano proprio fatti di plastilina: giacche da motociclista, felpe con cappuccio e pantaloncini larghi tagliati in modo incurvato sul corpo. Un nuovo atteggiamento e un’innovativa tenacia racchiusi in una struttura spugnosa.
 
Le sue maglie – o come le ha chiamate lui, “total knits” – erano anche qualcos'altro: abiti estivi tagliati in forme coniche architettoniche, in cui all'interno era utilizzata della spugna lavorata a maglia, realizzati in rosso fuoco e blu Trypan ed indossati con scarpe realizzate all'uncinetto.
 
Prima di alzare la posta con camici da chirurgo imbottiti e rivestiti in nylon e con pantaloni abbinati realizzati in colori come il turchese chiaro, il tabacco e il bianco argentato.
 
“Ridefinire una tipologia di guardaroba. Volevo essere concentrato. Meno riguardo alle sagome. Più ad un prêt-à-porter che si svela in modo controllato”, ha affermato Anderson, circondato da circa 50 giornalisti, con l'iPhone in mano per catturarne ogni parola.
 
Come nei suoi abiti da dea greca hipster, in ceruleo e kaki, che sembravano cadere a pezzi, in maniera volutamente artistica, sulla passerella circolare.
 
Prima di dare il massimo con giacche da aeronautica in nylon, così grandi da diventare abiti, e felpe con cappuccio in cotone che si trasformavano in tentacoli cristallini, creando così un vestito.
 
“L'ingenuità e il modo in cui la tecnologia può essere utilizzata artisticamente e non realisticamente. Un nuovo tipo di modernità basata sulla sperimentazione e sulla riduzione”, ha aggiunto Anderson, la cui scelta musicale è stata stranamente convenzionale.
 
Una miscela di Skin and Bones degli 070 Shake e Danielle (Smile on My Face) di Fred Again, in quanto il designer voleva l'atmosfera della “musica che abbiamo ascoltato in macchina tutta l'estate”.
 
Roksanda: bellezza in mezzo al brutalismo
Una dichiarazione purista di bellezza e volume è stata proposta nello straordinario défilé del brand Roksanda, allestito all’interno del Barbican, il più grande monumento britannico al Nuovo Brutalismo.

Roksanda - Primavera-Estate 2024 - Womenswear - Londra - © Launchmetrics


L’allestimento è stato impreziosito da una vertiginosa performance operistica del soprano Isabelle Peters, vestita con uno splendido mantello plissettato lilla, mentre il suo bellissimo canto trovava l'ambientazione perfetta in mezzo all'imponente architettura utopica.
 
In un sabato soleggiato, il cast ha sfilato nel gigantesco cortile di cemento a mezzaluna esibendo una meravigliosa serie degli ultimi abiti e cappotti drammatici di Roksanda.
 
In aggiunta al senso di maestosità, diverse modelle sfoggiavano cappelli conici religiosi – chic da alta sacerdotessa.
 
In apertura un audace cappotto nero da becchino, nella prosecuzione vestiti dai drappeggi super raffinati e vari abiti tradizionali.
 
La stilista ha poi applicato la sua potente sartorialità mascolina – vista nelle redingote senza maniche e nei soprabiti edoardiani – ad abiti con ruches e grandi arricciature realizzati in seta plissettata o jacquard strutturati.
 
In seguito Roksanda ha cominciato a fare dei riferimenti a un terzetto di monasteri della sua giovinezza nei Balcani, giocando sui loro affreschi attraverso l’utilizzo di fili dorati e filati coupé su lamina stampata.
 
“Un ricordo personale”, ha spiegato la stilista, una delle vere artiste della moda, dopo aver ricevuto enormi e prolungati applausi, godendo di un trionfo che ha condiviso con grazia insieme al soprano Peters.
 
Molly Goddard entra in contatto con il suo essere vittoriana dentro
Cambio di indirizzo e umore da Molly Goddard, che ha lasciato i soliti spazi della palestra dove preferisce sfilare per trasferirsi in una location più esclusiva: la casa d'aste Christie's a Mayfair.

Molly Goddard - Primavera-Estate 2024 - Womenswear - Londra - © Launchmetrics


Ambientazione scelta per avere un approccio più elegante e signorile, anche se sempre intriso del gioioso senso dell’umorismo di Goddard. Una collezione Primavera-Estate 2024 che fa riferimento a secoli di stile britannico, dallo splendore della grandeur del Regency, alla biancheria intima degli anni '50, alla biancheria da letto vittoriana.
 
La metà dei look appariva rivoltata, con le fodere interne portate all’esterno ed utilizzate in abiti grandiosi, vestiti da debuttante e tutù da balletto.
 
Le sue idee chiave sono state quelle delle gonne sotto il ginocchio rifinite con rivoli di volant e pieghettate orizzontalmente in vita, dei reggiseni con bordini decorati e dei cardigan eleganti. Mentre per la sera Molly si è concentrata sulla costruzione degli interni, rifinendo il retro di molti look con fodere o profili in ovatta, oppure in gros grain di cotone. Dickens decostruito.
  
“In questa stagione, sono diventata ossessionata dal ribaltare tutto. Come le rifiniture di capi vintage fatti a mano. Mi piace usare tessuti semplici e valorizzarli”, ha sorriso Goddard nel backstage.
 
Una rivisitazione degli abiti da ballo vintage che all'esterno sembrano semplici, ma all'interno presentano strati di tulle e tre diverse file di ganci e occhielli. Fino a giocare sul concetto degli abiti da battesimo in stile Regina Vittoria, con le ragazze quasi schiacciate nei loro vestiti.
 
“La collezione era sorprendentemente prosaica”, ha ammesso la stilista.
 
Goddard indossa sempre scarpe da ginnastica e anche le sue décolleté dorate sono diventate sneakers sportive, o platform originali.
 
Perché, ci si chiedeva, ha scelto Christie's per il suo show?
 
“È uno spazio straordinario, con una storia che lo è altrettanto, e ogni volta che sono stata qui e li ho visti allestire una mostra, ho visto capolavori stesi sul pavimento, ed è fantastico. Il che è in qualche modo legato alla sfilata”, ha sorriso Goddard, incinta ed esuberante.

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