Lo stilista Azzedine Alaïa è morto all’età di 77 anni
È una certa idea di moda a scomparire con la morte di Azzedine Alaïa. Lo stilista franco-tunisino, che aveva creato la sua maison a Parigi nel 1980, è deceduto il 18 novembre, dopo diversi giorni di coma causato da una caduta, secondo le informazioni del settimanale Le Point in seguito confermate da parenti e collaboratori. I funerali si sono tenuti lunedì in Tunisia, nella località turistica di Sidi Bou Saïd, nella periferia nord di Tunisi. Nella cittadina che sormonta Cartagine e la baia di Tunisi, Alaïa aveva una casa e lì riposano già la madre e la sorella.
Arrivato a Parigi dalla Tunisia alla fine degli anni ‘50, Azzedine Alaïa si era fatto le ossa negli studi dei grandi nomi degli anni ’60 e ‘70. Dopo un brevissimo passaggio presso Yves Saint Laurent da Dior, rinviato di alcuni giorni perché non aveva documenti, lo stilista si fa poi conoscere da Guy Laroche e si trova un compagno nel suo percorso creativo nella persona di Thierry Mugler. È quest’ultimo che l’incoraggia a lanciare la propria griffe.
Alaïa fonda allorà il proprio marchio a 40 anni, nel 1980, imponendo il suo stile riconoscibile fatto di abiti scultorei, segnando sempre la sua distanza da diktat e tendenze per affermare la propria cifra stilistica. La sua opera ha sposato tanto l’esaltazione delle forme della donna quanto ha fatto totalmente parte di un’epoca glamour. Della sua formazione iniziale di scultore si trovano le tracce lungo tutto il corso della sua carriera, in un notevole lavoro sulla silhouette che gli consente di essere oggi considerato come uno dei pilastri della storia della moda.
Alaïa era stata anche oggetto di una prima retrospettva dedicatagli nel 2013 dal Palais Galliera. Associato all’età dell’oro degli anni ‘80 e ’90 per il mondo della moda, Azzedine Alaïa non ha comunque deviato dalla sua traiettoria creativa una volta terminata l’epoca delle supermodel e della sensualità. Il suo approccio era senza tempo e il suo desiderio di sublimare la donna inesauribile.
Dopo una prima partnership con Prada dal 2000 al 2007, la maison Azzedine Alaïa entra nel gruppo Richemont, pur conservando un posto a parte fuori dai sentieri battuti e dal ritmo impresso dal mondo del lusso. Le presentazioni intime del suo lavoro venivano privilegiate, lontane dalla confusione delle Fashion Week, il che non gli impediva però di essere presente in molti grandi magazzini e prestigiosi concept store, i quali riconoscevano ad Alaïa una visione a parte, che gli valse la qualifica di “ultimo grande couturier” tra i suoi fedeli.
Ben oltre la cerchia dei più grandi ammiratori del suo lavoro, tutto il mondo della moda unito ricorda oggi Azzedine Alaïa, per l’integrità artistica unica che ha nutrito con la sua casa di moda, ma anche per il posto tutto suo che occupava nella cerchia degli stilisti.
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