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Pubblicato il
9 nov 2011
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Lo shopping francese in Italia, dal lusso ai latticini
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9 nov 2011
9 nov 2011
Il passaggio della griffe italiana di prêt-à-porter maschile Brioni ai francesi di PPR, la holding fondata dall'imprenditore del lusso François-Henri Pinault, è solo l'ultimo tassello di una storia ormai lunga. Lo shopping francese in Italia spazia dall'industria alla finanza, passando per la grande distribuzione.
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Nell'industria, il gruppo Parmalat è passato sotto il controllo dei francesi di Lactalis, che hanno acquisito a luglio 2011 l'83,3% del capitale con un'Opa. Lactalis è diventato così il leader mondiale dei latticini con un giro d'affari di 14,7 miliardi di euro.
Nel lusso, Bulgari, lo storico marchio di gioielleria di alta gamma italiana, è stato venduto nel marzo 2011 alla francese LVMH di Bernard Arnault con uno scambio azionario e un'Opa totalitaria obbligatoria. La società della famiglia di Bernard Arnault è divenuta proprietaria del 100% di Bulgari.
Nei servizi, Alitalia: i francesi di Air France hanno una quota del 25% nel capitale della compagnia italiana. È previsto che nel 2013 i soci italiani raccolti in Cai possano vendere le loro quote ai soci transalpini, con la scadenza dell'obbligo a tenere le azioni.
E ancora Edison: dopo mesi di lunghe trattative, a inizio novembre i francesi di Edf hanno ottenuto di poter acquisire gradatamente il controllo totale di Edison attraverso complessi accordi con i soci italiani di Edison raccolti in Delmi e guidati dalle utility A2A e Iren.
Infine NTV: i francesi sono presenti nel capitale della Nuovo Trasporto Viaggiatori, la società di treni ad alta velocità lanciata da Luca di Montezemolo, Diego della Valle e Gianni Punzo. La francese SNCF Voyages Développement ha una quota del 20%.
Per le banche, BNL: i francesi di Bnp-Paribas hanno preso il controllo del 100% della Banca nazionale del lavoro nel 2006, dopo il fallimento dell'operazione di acquisto da parte di Unipol. Il 3 febbraio 2006, Bnp-Paribas ha acquistato il 48% di Bnl da Unipol e ha successivamente lanciato un'Opa sul totale del capitale azionario. Anche il Banco de Bilbão ha poi conferito le azioni in suo possesso.
Poi Cariparma, dove il gruppo francese Crédit Agricole è entrato nel capitale nel 2007. L'istituto italiano è diventato poi al 100% di Crédit Agricole in seguito al perfezionamento degli accordi con Intesa-Sanpaolo.
E infine Mediobanca, dove i francesi hanno anche una presenza incisiva nell'azionariato di Piazzetta Cuccia e nel suo patto di sindacato. Il finanziere Vincent Bolloré possiede oltre il 5% del capitale, con la possibilità di salire al 6%, e fa parte del gruppo C degli investitori esteri insieme a Groupama Holding, che detiene il 4,92%.
Nella grande distribuzione, GS: lo storico marchio italiano, dopo circa 50 anni di attività, nel 2000 viene acquisito dalla Carrefour, secondo gruppo mondiale della grande distribuzione.
Senza dimenticare la Rinascente, di cui il gruppo Auchan acquisisce nel 2004 la piena titolarità delle attività alimentari, organizzate nelle due società Auchan SpA (ipermercati) e Sma SpA (supermercati).
Fonte: APCOM