Lo chic contemporaneo alla Stéphane Audran di Chloé
La bellezza francese dell’attrice Stéphane Audran è stata l’ispirazione dell’ultima sfilata di Chloé. Una scelta che è risultata essere, beh, molto ispirata.
La Audran – protagonista di molti film di Luis Buñuel e Claude Chabrol – rappresentava una certa immagine del rigore dell'alta borghesia francese mescolato con un notevole potere seduttivo. Che è praticamente quanto è stato proposto per l'autunno 2018 da Chloé, in una eccellente collezione di eleganza contemporanea alla francese concepita dalla designer Natacha Ramsay-Levi nel suo secondo show per il brand.
L’idea principale – ripetuta almeno 30 volte – era di giocare sulla camicia-abito. Tagliata con inserti di pizzo; aperta da fenditure a più angolazioni; rifinita con volant; realizzata in seta leggera; o proposta in una lana più autorevole. Tutte le idee sembravano molto forti e opportunamente seducenti. Si potrebbe facilmente immaginare la misteriosa bellezza della Audran (una grande fan di Chloé che oggi vive, a 85 anni, a Versailles) indossarli tutti con i suoi occhioni spalancati.
La Ramsay-Levi ha anche realizzato le shirt-dress con scollature profonde; le ha allargate sotto la vita; vi ha inserito strisce orizzontali; e le ha prodotre con stampe Art Decò. Tutto sembrava ondeggiare soavemente.
Per i pomeriggi freddi, ha mostrato dei jodhpur (i calzoni alla cavallerizza, ndr.) allungati – come il paio che indossava quando è uscita per il saluto finale – a volte guarniti con pelo di capra. Dai cappotti in pelle di cavallino agli arruffati ma raffinati gilet hippie, la sfilata è stata indubbiamente una dichiarazione pro-pellicce.
“Questa collezione parla della borghesia, una classe che si sposta sempre dai propri confini: a volte diventano rivoluzionari e altre volte sono molto limitati. E io volevo giocare su questo. Così ho chiamato l’intera collezione “Play of Selves” (“Il gioco del sé”, ndr.), come Cindy Sherman. E ho pensato moltissimo a quante volte, in tantissimi film, Stéphane Audran fosse vestita di creazioni Chloé. Quindi volevo una donna pericolosamente seducente”, ha spiegato la stilista.
Quasi tutte le modelle sfilavano con stivali di pelle e lucertola con lacci e tacchi in metallo, alcuni erano persino coperti di cotte di maglia in miniatura. Ogni look era rifinito con lunghe catene d'oro, amuleti, polsini e grossi anelli. Fortunatamente però, la sfilata è stata “logo free”, una zona libera dall’ingombrante presenza degli ormai onnipresenti simboli dei brand; solamente sulle calze si leggeva il nome Chloé.
Nella sfilata organizzata davanti alle gigantesche vetrate della Maison de la Radio, con la Torre Eiffel all’orizzonte, il cast ha girato intorno alla passerella di forma ottagonale davanti a un imponente muro astratto.
“In questi giorni mi sembra di vedere solo immagini cinematografiche nella mia testa. Ma siccome il mio compagno, che io intendo fidanzato, è un cineasta, tutto questo ha senso”, ha scherzato la designer dopo aver abbracciato un gruppo di It Girls, da Lou Doillon a Mia Goth.
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